lunedì 25 marzo 2019

La Primavera, stagione di Risveglio

 


Il sole di primavera annuncia con raggi promettenti il ritmico rinnovarsi della natura.
Alberi, prati e macchie si vestono dei toni verdi accentuati dal generoso sole della nostra terra di Puglia e presto arricchiti da intensi profumi e colori.

I canti d’amore degli uccellini propensi a nidificare sembrano un inno al risveglio, un richiamo alla vita.
E mentre la natura si scrolla di dosso il torpore invernale la casalinga si dedica alle pulizie primaverili. Apre solerte finestre, armadi e cassetti, toglie la polvere, arieggia gli ambienti, accogliendo la bella stagione. Niente e nessuno sembra voglia ignorare il lieto invito.
Anche l’organismo umano, parte integrante della Natura, in Primavera accelera le funzioni metaboliche per eliminare i grassi e le tossine accumulate nella stagione fredda, più sedentaria, preparandosi così ad una attività fisica più intensa.

I processi fisiologici di rinnovo organico sono fondamentali per la vita di ogni singola cellula. Una sorta di ripulita dei “ripostigli” per liberarsi di ciò che è di troppo, ne dipende d'altronde la loro buona funzionalità e quindi lo stato di salute globale della persona, prevenendo insidie patologiche gravi e meno gravi.
Depurare può significare inoltre prevenire le impurità cutanee, l’acne, la stanchezza e l’irritazione nervosa primaverile, o le tanto temute allergie stagionali; oltre a riuscire a presentarsi in estate più belli e più in forma, tonificati e sodi senza cellulite o grassi superflui.

Vivere la Natura vuol dire depurarsi
Aria, Acqua, Sole, Terra, per il nostro benessere.
La “pulizia” dell’Organismo è quindi analoga alle pulizie casalinghe.
Come per gli ambienti abitativi occorre “arieggiare” anche il nostro organismo.
Movimento dunque, ma non quello abituale di lavoro, bensì tranquille passeggiate all’aria aperta, lasciandosi inebriare dal benefico influsso dei profumi e dei colori. Con più ossigeno l’organismo potrà accelerare i processi di combustione “bruciando” ciò che è di troppo.
Di solito durante l’inverno si ha l’abitudine di bere poco, ora occorre recuperare, occorre “lavarsi dentro”. Ogni persona adulta dovrebbe bere circa 2 litri di acqua (o liquidi simili) al giorno, per mantenere efficienti i normali processi di eliminazione delle scorie risultanti dalla riduzione metabolica delle sostanze nutritive (= catabolismo).
La luce e il tepore del sole ha invece sul corpo un effetto
rassodante e tonificante, rende i tessuti compatti e attivi e infonde energia. Ed infine, dopo un inverno di impegni e di tensione, con l’elemento terra potremo “scaricare a massa”. Occuparsi del giardino o dei vasi sul balcone, stare a contatto diretto con la natura toccandola con mano o restando semplicemente sdraiati sui prati, è come inserire una “messa a terra” per i nervi.
Se a tutto ciò uniamo un’alimentazione ricca di vitamine e minerali con verdure e frutta di stagione - preferendo ai prodotti geneticamente modificati o comunque appiattiti ed omologati in aspetto e gusto, la qualità dei prodotti originali pugliesi - abbiamo fatto ciò che un organismo sano deve fare per rimanere tale e ci sentiremo sicuramente un po’ più vivi, un po’ più giovani.

PRIMAVERA TEMPO di ALLERGIE
La bellezza del vento primaverile ci porta al naso il profumo di fiori e anche eeccihhh !! i pollini. Per un gran numero di persone, grandi o piccini, la gioia della colorata e profumata primavera si trasforma così in un vero tormento.
Durante gli ultimi decenni, i soggetti sensibili ai vari allergeni sono andati aumentando.
Nei paesi industrializzati, accanto allo sviluppo dell’industria, dell’agricoltura, della scienza, della tecnologia e ad un migliore standard di vita, si è verificato anche un incremento nel numero di persone colpite da reazioni allergiche.
L’allergia è la reazione ad una sostanza specifica in un individuo che è ad essa sensibile.
Se si tratta di materiali solidi quali metalli, detersivi o cosmetici chimici che danno origine a dermatiti, si parla di allergie da contatto.
Se si tratta di materiali aerodispersi che danno origine a sintomi di allergia quando vengono a contatto con le mucose degli occhi e del tratto respiratorio di un soggetto, allora si parla di rinite allergica o febbre da fieno.
Il raffreddore da fieno stagionale, che è il più comune, si verifica in primavera ed estate come reazione al polline di diversi alberi, erbe e fiori.
Le riniti non stagionali sono invece scatenate da reazioni allergiche ad animali domestici, a polveri e a numerose altre sostanze, anche alimentari.
I sintomi abituali delle allergie sono: modificazioni della pelle (arrossamenti, eczemi, orticaria, pustole); disturbi digestivi; e in alcuni casi forti mal di testa, starnuti, respirazione affannosa, prurito al naso, lacrimazione e prurito agli occhi, ecc.
La gamma di reazioni allergiche causate da diversi allergeni è molto ampia e varia a seconda degli individui e degli allergeni sui quali si reagisce.
La reazione allergica si può instaurare quindi per qualsiasi sostanza: pollini, polveri, peli di animali, latte, grano, metalli, vernici o altri prodotti chimici, farmaci, ecc.; non esistono sostanze le quali non possono scatenare una reazione allergica.
Si tratta di una reazione esagerata del sistema immunitario, un atteggiamento di “troppa difesa”.
L’organismo venuto a contatto con l’allergene crede di trovarsi di fronte a una sostanza patogena necessariamente da combattere e costruisce contro questa sostanza anticorpi specifici ed aspecifici.
In seguito quando l’organismo viene a contatto con l’allergene esso risponde mandando a “difendersi” le immunoglobuline, reazione questa indispensabile in caso di malattie infettive, ma più che eccessiva nel caso degli Allergeni.

L’ALLERGIA tra MEDICINA e NATURA
Se la causa dell’Allergia è l’Allergene e l’ipersensibilità allo stesso, alla Medicina accademica, ufficiale, allopatica non rimane altro da fare che consigliare farmaci antistaminici e cortisonici nonché vaccini desensibilizzanti capaci, perlomeno in un primo momento, di mitigare la reazione allergica. “Combattere” porta già di per se feriti e morti, ma nel caso delle allergie serve ancora meno in quanto la reazione dell’organismo è già più violenta del necessario.
L’altro consiglio della medicina accademica consiste nell’isolamento del soggetto allergico al contatto con l’allergene.
“Globalizzazione” solo via cavo dunque, poi invece occorre “preservarsi” non solo dal contatto sessuale con il prossimo, già di fatto sempre più pericoloso, ma anche dal semplice contatto con il proprio ambiente naturale.
A tal proposito mi ritorna alla mente un cittadino allergico al polline che, in un proprio intervento in occasione di un congresso pubblico sull’allergia tenutasi l’anno scorso a Monteroni di Lecce, affermò che era necessario abbattere in un cortile scolastico monteronese tutti gli alberi “colpevoli” di scatenare allergie.
Qui il paradosso: la malattia della “civilizzazione” e dell’ ”inquinamento” ambientale induce qualcuno alla perversa conclusione di abbattere quel poco di ambiente naturale rimasto, proprio gli alberi capaci di depurare ciò che l’uomo inquina.
Ma anche volendo realizzare l’infausto presagio dei film di fantascientifico orrore, nei quali diviene necessario isolarsi dal proprio ambiente con tuta ermetica munita di maschera e filtro respiratorio, di fatto il soggetto sensibile ad una determinata sostanza, seguendo le indicazioni degli allergologi, è destinato a diventare sensibile ad una sempre più vasta gamma di sostanze, persino al materiale che lo isola o agli stessi farmaci, dimostrando l’impossibilità di isolarsi da tutto e da tutti.No, no, la soluzione è più semplice e molto più efficace e benefica sia per l’organismo umano che per l’ambiente.

IL CONCETTO del “VASO PIENO” e del “TERRENO FERTILE”
Per la Medicina Naturale il soggetto diventa “allergico” cioè “ipersensibile a stimoli semplici” quali quelli del polline, solo quando l’organismo ormai saturo di tossine non è più in grado di compensare il minimo impulso.
Il polline o quant’altro diventa quindi la classica goccia che fa traboccare il vaso.
A conseguenza di ciò la cura Naturopatica dell’allergia assume una caratteristica completamente differente da quella allopatica: non è più estremamente necessario individuare la sostanza sulla quale si reagisce allergici - se non per evitarla fino all’esito benefico della vera cura - , bensì è necessario “vuotare il vaso”, ripulirsi per ridare all’organismo la capacità di compensare.
Altro concetto fondamentale per la Medicina Naturale inerente la causa dell’instaurarsi delle Allergie è la “disbiosi”.
Si parla di disbiosi quando nell’organismo popolazioni microbiche (batteri e funghi) “nemiche” prendono il sopravvento su popolazioni amiche causando micosi, candidosi e disbatteriosi.
Tali popolazioni patogene si insediano su pelle e mucose e depositano lì le tossine del proprio metabolismo le quali conducono gradualmente alla deviazione di ogni funzione organica.
Ma la disbiosi a sua volta è possibile soltanto se l’organismo presenta il “terreno fertile” per il suo instaurarsi, ovvero il “vaso pieno”.
Per meglio intenderci: in Natura il fungo cresce su un terreno boschivo, ombroso, umido e acido;
se il terreno non presenta tali caratteristiche il fungo non cresce. In modo analogo nell’organismo umano il microbo non ha chance di moltiplicarsi se non vi sono o comunque gli si tolgono nel suo habitat le condizioni propizie per il suo proliferare, se quindi “si vuota il vaso”.
Scegliendo invece di sopprimere una reazione cutanea con farmaci antistaminici o cortisonici come la medicina accademica usa consigliare, non si fa altro che spostare la reazione dalla pelle alle mucose; cioè da una zona relativamente innocua, intelligentemente scelta dall’organismo per scaricare ciò che non riesce altrimenti a scaricare attraverso gli organi emuntori evidentemente mal funzionanti, ad una zona invece importante e pericolosa per il funzionamento organico.
I primi sintomi che dimostrano un interessamento delle mucose dell’apparato gastroenterico sono di carattere digestivo ed assimilatorio quali pancia gonfia, mal digestione, fiacchezza e debolezza, deconcentrazione; quelli dell’interessamento delle mucose dei cavi e delle vie respiratorie sono: naso chiuso persistente, filamenti di sangue ricorrenti soffiando il naso, abbassamento delle capacità olfattive e gustative, tossi persistenti e ricorrenti e così via a seconda delle mucose interessate.
Non esiste soggetto affetto di rinite o di asma allergica che non abbia avuto nel passato una reazione cutanea soppressa farmacologicamente.
Questa è una verità storica già denunciata circa 200 anni or sono dal Dottor Samuel Hanemann, l’ideatore dell’Omeopatia, che, seppur duole alla medicina accademica, dovrebbe finalmente far pensare la sanità pubblica odierna in quanto condanna il mal capitato a passare dal fastidio alla sofferenza vera e propria, mettendo in pericolo persino le sue attività vitali.
Per la Medicina Naturale l’Allergia non è una maledizione caduta dal cielo, bensì uno sviluppo lungo e tortuoso di saturazione tossica dei tessuti. Ogni applicazione farmacologica, se non indispensabile per mantenere le funzioni vitali nella fase acuta, è da evitare in quanto significa aggiungere veleni in un organismo già saturo di tossine ed indebolito dalla disbiosi.
Perlomeno sin dai tempi di Hanemann, ma già prima col concetto di “discrasia” ippocratiano e paracelsiano, la Medicina Naturale cerca di suggerire all’orecchio sordo della medicina ufficiale lo straordinario strumento terapeutico della “depurazione organica” che oggi insieme a quella ambientale costruirebbe per tutti un futuro più sano.

IL MIELE della PROPRIA TERRA per DESENSIBILIZZARE dal POLLINE
Pur rimanendo la depurazione organica la strada maestra, le possibilità di curare le Allergie con la Medicina Naturale sono numerose.
Desensibilizzare è anche possibile in modo naturale senza l’ausilio di vaccini di sintesi.
Per le Allergie ai pollini arrivati oramai al periodo critico, all’inizio della cura, è sicuramente opportuno cercare di evitare l’allergene: i campi e gli alberi in fiore.
Per questo tipo di allergia risulta molto proficuo l’utilizzo del semplice miele mischiato con un poco di cera d’api, che sia prodotto da un apicultore della zona in cui vive il soggetto allergico che ne voglia fare uso.
Tale azione scaturisce dal fatto che il miele è polline elaborato dagli enzimi dell’ape ed è proprio per questa sorta di predigestione che, se lo si inizia ad usare prima del periodo critico e poi per tutto l’anno, l’organismo ha il tempo occorrente per desensibilizzarsi.
Ma anche nella fase acuta il miele riesce il più delle volte ad alleviare la sofferenza.
Lo stesso risultato può essere raggiunto in via preventiva con l’assunzione di piccole dosi di polline.
IL NATUROPATA CONSIGLIA
Per le allergie al polline sia in via preventiva che durante l’attacco:
dalla Nutriterapia
- miele del luogo con circa il 3% di cera d’api, 2-3 cucchiaini al giorno per tutto l’anno
- polline, possibilmente del luogo - non nella fase acuta - mezzo cucchiaino al giorno per tutto l’anno.
dalla fitoterapia erboristica
- Ribes nero: gemme, olio dei semi o tintura madre.
- Elicriso: tintura madre.
- Piantaggine: tintura madre.
- Perilla frutescenz: tintura madre.
- Echinacea: estratto di pianta fresca o tintura madre.

dall’Oligoterapia
- Manganese.
- Cuprum (Rame).

dall’Omeopatia
- Apis Mellifica.
- Rhus toxicodendron.

Ma ricordare che appena finito il periodo critico bisogna depurare, depurare, depurare.
La vera ed unica cura delle Allergie. I risultati saranno ottimi, provare per credere !

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