mercoledì 2 ottobre 2024
venerdì 19 aprile 2024
venerdì 5 aprile 2024
La Forza Vitale in Frutti, Verdure ed Erbe
La Forza Vitale in Frutti, Verdure ed Erbe
dott. GIUSEPPE IMBRIANI
“Vis Medicatrix Naturae”
La Medicina Naturale si avvale dell’esperienza millenaria nell’ambito dell’uso di sostanze medicinali.
L’alchimista maturava nella consapevolezza dell’esistenza di una “FORZA VITALE” unica e comune a tutte le cose, a tutti gli esseri, la quale rappresenta il “principio attivo”, la “forza guaritrice”. A tale principio si basano tutte le metodiche naturopatiche.
La capacità di guarire è quindi insita in tutte le piante, differenziata soltanto dalla capacità della specie di manifestare più o meno bene la propria “energia interiore”, nonché dalla capacità di estrarla dal suo involucro.
E come dalla putrefazione dell’involucro del seme nasce una nuova piantina, così dalla scomposizione del grezzo scaturisce il principio curativo e questo in modo analogo in erbe, frutti e verdure.
Nel corso dei secoli il “Ricercatore della Natura” ha sviluppato vari metodi di estrazione dell’utile dall’inutile, dal fine dal grezzo per avere poi alla fine una sostanza medicinale più pura, sempre più vicina alla FORZA VITALE unica e indifferenziata nel suo utilizzo curativo; una panacea dunque, rimedio per tutti i mali, la difficoltà consiste “solo” nell’estrarla.
L’uso della sostanza sempre più pura presuppone la conoscenza della scomposizione profonda della pianta.
L’uso della sostanza grezza presuppone invece la conoscenza del “carattere” specifico di ogni pianta, poiché più grezza è la sostanza e più differenziato e specifico diventa il suo utilizzo: la pianta giusta per il problema di salute giusto.
La medicina popolare con i suoi modesti e semplici mezzi di “estrazione” ha sviluppato una grande conoscenza empirica dell’uso grezzo e differenziato di erbe, frutti e verdure e non solo per uso interno ma anche per uso esterno.
NON ESISTE CURA SENZA DISINTOSSICAZIONE
Nell’organismo ogni movimento o cambiamento, sia che si tratti di un ordine del sistema nervoso centrale verso una fibra muscolare, un’articolazione, un organo, sia che si tratti di una percezione sensoriale degli organi di tatto, o che si tratti di un movimento emozionale da mandare su al cervello; tutto avviene in una catena di reazione elettrochimiche.
In un chimismo inquinato le informazioni di funzionamento vengono travisate, l’organo si ammala.
La terapia adeguata è qui lo sblocco dei flussi per aiutare l’organismo ad incrementare i meccanismi automatici di disintossicazione e di recupero.
Molto spesso però si preferiscono i farmaci chimici che, il più delle volte, tamponano il sintomo senza togliere la causa: “intasamento”. Il processo patologico è destinato a continuare, andando incontro ad un intasamento progressivo.
Nella Medicina Naturale di definisce infatti “Malattia”,
la reazione biologica, intelligente e necessaria del nostro organismo contro tossine squilibranti tendenti ad eliminare, neutralizzare veleni endogeni o esogeni (provenienti dall’esterno o dall’interno) infiltratisi nel nostro chimismo o perlomeno a compensare i danni da loro inflitti.
Il primo tentativo dell’organismo è, come dicevamo, quello di neutralizzare le tossine inquinanti, rielaborandole attraverso una serie di meccanismi, per poi poterli espellere senza ulteriori danni. In questo è determinante il lavoro del sistema immunitario: Timo, Milza, Nodi e Canali Linfatici, il sistema di “polizia” e “pulizia” organico, e l’attività disintossicante del fegato.
Se l’organismo non riesce a eliminare tali veleni attraverso i canali fisiologici dei reni, intestini, polmoni, ghiandole sudorifere, mestruazioni ecc., cercherà per far questo altre vie, come per esempio la pelle o le mucose.
A seconda dell’aggressività della tossina, questo processo recherà dei danni, impropriamente chiamati malattia, che saranno però in ogni caso minori dei danni che risulterebbero dalla permanenza incontrollata della suddetta tossina nel corpo.
L’organismo nella sua intelligenza avvolge, incapsula, isola le tossine che non riesce a rielaborare o espellere, depositandole possibilmente lontano dal proprio chimismo, salvaguardando così il più a lungo possibile i centri vitali.
Ripostigli diventano dunque le parti più deboli e i punti più periferici, essendo questi luoghi di minore resistenza.
mercoledì 3 aprile 2024
martedì 19 marzo 2024
Ecologia della Salute
Ecologia della Salute
dott. GIUSEPPE IMBRIANI
La medicina accademica ha fatto dei veri passi da gigante. È in grado di ricucire insieme parti minuscole; individua la malattia nella cellula, nei geni.
Ma nella premura di indagare minuziosamente “il ramo”, sembra talvolta abbia perso di vista “l’albero”, dimenticando altresì di essere “nel bosco”.
Così per “combattere” un squilibrio interviene in un sistema, dimenticando ancora che “la Natura cerca e trova sempre un suo equilibrio” e che “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”.
La Medicina Naturale, l’ottica naturopatica, invece considera l’uomo una unità globale, un ecosistema interconnesso a più grandi ecosistemi, un microcosmo in diretta relazione con il macrocosmo.
Partendo da tale presupposto essa indica i nessi esistenti tra comportamento, statica e disturbi organici e come nell’Ecosistema – Uomo ogni sistema interferisce con l’altro.
IL CORPO FISICO E L’ENERGIA VITALE
Anatomicamente e fisiologicamente il corpo umano è una coordinazione di svariate unità e sistemi.
Lo scheletro ci da sostegno e protezione ed insieme a muscoli e tendini, dona noi la possibilità di stare in piedi e di muoverci. Ma senza il lavoro di approvvigionamento (rifornimento e ritiro delle discariche) del sistema sanguigno e linfatico, i muscoli non potrebbero rendere questo servigio.
E questo, a sua volta, sarebbe inimmaginabile senza la guida del cervello, del sistema nervoso e del sistema ormonale. Agli alimenti e all’energia necessaria, provvede con impegno l’apparato digestivo e assimilatorio. I polmoni forniscono l’ossigeno, necessario presupposto dei processi di combustione metabolica. Le scorie sviluppatesi durante i meccanismi di scomposizione (catabolici), vengono quindi accuratamente entossicizzate dal fegato, per poi essere eliminate dai reni.
Ora qui non parliamo affatto di sistemi in se chiusi, ma di circuiti frammentari della stessa globalità.
L’intersecarsi dei vari sistemi con la sintesi delle varie capacità, si traducono in un individuo in grado di parlare, palpare, sentire, gustare, odorare, pensare, ideare, percepire ….
E queste capacità si muovono dall’espressione del solido – palpalbile, all’impalpabile, energetico.
Il pensiero è un esempio di energia invisibile, eppure reale.
Per la Medicina Naturale è la Forza Vitale quel qualcosa, quell’energia di fondo che induce e sostiene tutte le funzione organiche; un’energia invisibile, alito di vita; un’energia che abbraccia nello stesso tempo tutti i sistemi, penetra negli organi, nelle fibre, nei tessuti, nelle cellule, negli atomi, per portare così meravigliosamente VITA, ATTIVITA’ e GUIDA.
LA PATOGENESI DAL PUNTO DI VISTA NATUROPATICO
Dalla convinzione che metteva la Forza Vitale come prima protagonista, nasceva per il Naturopata la domanda:
Chi o cosa svia la Forza Vitale dal suo giusto funzionamento ??
È’ la Forza Vitale stessa a squilibrarsi? O sono i primi 3 grandi sistemi di espressione di questa forza:
- il sistema Psicoemotivo e comportamentale,
- il sistema strutturale e posturale o
- il sistema biologico e funzionale
a travisare per qualche motivo, l’effetto invariato di detta forza?!!
Il Naturopata cercò di dare risposta a questo quesito analizzando singolarmente i 3 grandi sistemi, scoprendone i punti comuni.
LA VOCE DELLA PSICHE
Qualche persona ha troppi pensieri e quindi “troppo peso sulle spalle”.
Qualcuno “si lascia andare” troppo presto, o “si atteggia come un pallone gonfiato”.
Quell’altra persona “ha avuto molto da masticare” un avvenimento è stato per lei “un pugno nello stomaco”, quella vicenda “gli è andata di traverso”.
Quell’individuo è “un peso sullo stomaco”, è proprio il caso di “vomitargli a dosso il nostro disprezzo”.
C’è colui che “si rode il fegato”, quello che “non può digerire” una data cosa o persona, o chi in
una situazione precaria ha “le gambe molli”, “le ginocchia di mollica”, chi “se la fa sotto” e chi
invece “ha fegato” per affrontarla.
… E chi più ne sa, più ne metta !!
I detti riportati delineano un’immagine statico – organica contemporaneamente ad una psichico – emozionale, dimostrando che il nostro inconscio è consapevole dei nessi esistenti tra corpo ed emozione, tra soma e psiche.
- La statica, la forma e la mimica corporea sono espressione viva di quello che ci “muove”, ci “com – muove” e di quello che muovendoci definisce il nostro carattere; esse sono il linguaggio inconscio del nostro corpo - .
l’espressione mimica, come situazione momentanea, può potare se ripetuta nel tempo, ad un graduale cambiamento della forma delle strutture corrispondenti al sostegno organico di quell’atteggiamento.
Se una persona, quindi continua ad essere di umore abbattuto, non ci possiamo meravigliare che prima o poi la sua spina dorsale si ricurvi.
La “PSICOFISIOGNOMICA”, come scienza antropologica, afferma che:
La forma corporea è espressione e risultato di un atteggiamento psicoemotivo cronicifizzato.
La Statica corporea ideale:
La statica del corpo è perfettamente coordinata nella tridimensionalità. Il corpo umano eretto trova così un rapporto tra davanti e dietro, destra e sinistra, sopra e sotto.
Un’asse va nella verticale dal punto più alto della testa, ai piedi, dopo aver attraversato tutto il corpo percorrendo la spina dorsale, il bacino e passando esattamente dal punto d’incontro delle ginocchia e delle caviglie.
Due assi vengono definite nell’orizzontale dalla linea delle spalline e da quella del bacino.
Ogni deflessione dalla statica ideale significa uno spostamento della disposizione della colonna vertebrale (da una semplice “sublussazione”, a scoliosi, lordosi e cifosi appiattite o accentuate), con la variazione strutturale della muscolatura competente; che da un lato è divenuta corta, ipertesa convulsiva e dall’altro lato allungata, atonica e inelastica.
DAL BLOCCO ARTICOLARE ALL’ INTASAMENTO DEI FLUSSI ORGANICI
Ecco il così detto “effetto del tubo di gomma”:
Pressando su un tubo di gomma sappiamo che in un primo momento aumenta la violenza del getto, intensificando la nostra pressione sul tubo è possibile poi bloccare il getto totalmente.
Ora lo stesso avviene nel nostro organismo, naturalmente semplificando un processo di per sé complesso.
Lo schiacciamento vertebrale e lo schiacciamento delle strutture muscolari ipertese possono bloccare i flussi sensibili e motorici dei nervi che fuoriescono dalla spina dorsale in quella determinata zona, bloccando il rifornimento dell’areale cutaneo, dei tessuti ad esso sottostanti e degli organi corrispondenti a quella fascia, a quel segmento.
Tutto va “a fiamma bassa”. I processi di approvvigionamento (rifornimento e trasporto delle discariche) vengono rallentati, gli organi, i tessuti, le cellule non si alimentano bene, si indeboliscono e si riempiono sempre più di detriti. L’intasamento produce ristagno, il ristagno sempre più intasamento; la parte si infiamma, duole; nascono patologie che a seconda del luogo di manifestazione, vengono chiamate artriti, artrosi, gastriti, coliti, bronchiti, flebiti, ecc..
Il biochemismo in ristagno favorisce l’insediamento microbico, nasce un’infezione.
È difficile determinare se è esistita prima la contrazione muscolare a causa della tensione emotiva, o vi è stato prima un disturbo organico o uno spostamento vertebrale di origine traumatica, per arrivare alla rispettiva tensione emotiva da malessere.
È difficile determinare se è nato prima l’uovo o la gallina.
Nel nostro caso dal momento emozionale, siamo passati alla postura e quindi alla biochimica corporea.
LA BIOCHIMICA NELL’ ORGANISMO UMANO
Nell’organismo ogni movimento o cambiamento, sia che si tratti di un ordine del sistema nervoso centrale verso una fibra muscolare, un areale cutaneo, un organo, sia che si tratti di una percezione sensoriale degli organi di tatto, o che si tratti di un movimento emozionale da mandare su al cervello; tutto avviene in una catena di reazioni elettrochimiche.
In un chemismo inquinato le informazioni di funzionamento vengono travisate, l’organo si ammala.
La terapia adeguata è qui lo sblocco dei flussi per aiutare l’organismo ad incrementare i meccanismi automatici di disintossicazione e di recupero.
Molto spesso però si preferiscono i farmaci chimici che, il più delle volte, tamponano il sintomo senza togliere la causa: “intasamento”. Il processo patologico è destinato a continuare, incrementando ulteriormente il meccanismo di intasamento progressivo.
Nella Medicina Naturale si definisce “Malattia”,
la reazione biologica, intelligente e necessaria del nostro organismo contro tossine squilibranti tendenti ad eliminare, neutralizzare veleni endogeni o exogeni (provenienti dall’esterno o dall’interno) infiltratisi nel nostro chemismo o perlomeno a compensare i danni da loro inflitti.
Il primo tentativo dell’organismo è, come dicevamo, quello di neutralizzare le tossine inquinanti, rielaborandole attraverso una serie di meccanismi, per poi poterli espellere senza ulteriori danni. In questo è determinante il lavoro del sistema immunitario: Timo, Milza, Nodi e Canali Linfatici, il sistema di “polizia” e “pulizia” organico, e l’attività disintossicante del fegato.
Se l’organismo non riesce ad eliminare tali veleni attraverso i canali fisiologici dei reni, intestini, polmoni, ghiandole sudorifere, mestruazioni ecc., cercherà per far questo altre vie, come per esempio la pelle o le mucose.
A seconda dell’aggressività della tossina, questo processo recherà dei danni, impropriamente chiamati malattia, che saranno però in ogni caso minori dei danni che risulterebbero dalla permanenza incontrollata della suddetta tossina nel corpo.
L’organismo nella sua intelligenza avvolge, incapsula, isola le tossine che non riesce a rielaborare o espellere, depositandole possibilmente lontano dal proprio chemismo, salvaguardando così il più a lungo possibile i centri vitali.
Ripostigli diventano dunque le parti più deboli e i punti più periferici, essendo questi luoghi di minore resistenza.
Si presenta a noi il quesito: Come si creano i punti deboli ?
Possono essere il risultato di una disposizione genetica !? O di un effetto tossico passato !?
Possono essere causati da un trauma!? O sono invece conseguenze di un atteggiamento posturale solidificato nel tempo!?
Già “tensione” porta “compressione”. Riecco il fenomeno del tubo di gomma.
Lo strozzamento subito da un’eventuale “e – mozione” ovvero da un “movimento” emozionale, con posture esprimenti Stress o Apatia, mette in moto un processo di intasamento dei tessuti interessati.
Senza poter intravedere con chiarezza cosa è causa e cosa conseguenza, troveremo qui delle situazioni patologiche multilaterali che si verificano parallelamente in più livelli dell’UNITA’ PSICOSOMATICA, dell’ECOSISTEMA – UOMO, aventi in comune la caratteristica di intasamento progressivo.
È anche qui un intrecciarsi di sistemi e ritmi, ed ognuno di essi influenza e viene influenzato dagli altri, in un circolo di cause ed effetti percorribili sia in senso di perversione patologica, che nella direzione opposta, lungo il percorso terapeutico della guarigione.
Ecco qualche esempio di malattie ricorrenti, per chiarire ulteriormente i concetti esposti; da notare è il manifestarsi contemporaneo di sintomi muscolo-articolari, organici e psicologici.
- Paziente accusa dolori alla schiena e alla gamba (lombosciatalgia), talvolta per riflesso dell’accentuata curvatura a doppia S anche dolori cervicali e mal di testa che peggiora spesso dopo mangiato; contemporaneamente con disturbi intestinali, meteorismo, stitichezza alternata a diarrea, addome gonfio e dolori colitici, in una persona iperpremurosa di far fronte alle proprie responsabilità.
- Oppure dolori cervicali con vertigini, nausea, stordimento in una persona debole, astenica, con timore di affrontare la quotidianità.
- Ed ancora: il malato d’asma ha attacchi asmatici, la forma del suo torace a “botte”, il respiro faticoso quasi mancate di espirazione, il diaframma, i muscoli intercostali e i muscoli collo – nuca ipertesi e una premura patologica di non mostrare le proprie debolezze.
- Oppure: dolori di schiena dorso lombari, disturbi gastrici, bruciori, acidità, stitichezza in una persona irascibile, molto disordinata nell’alimentazione con tendenza all’abuso di sostanze irritanti (nicotina, alcool, caffè, carne).
- Ed ancora: gambe pesanti, dolori di schiena nella zona renale e sacrale, spossatezza, forse obesità, in una persona sottomessa, depressa che beve poco o niente e consuma dolciumi e farinacei raffinati.
E così via … naturalmente questi sono solo degli esempi, le patologie esistenti sono così varie, tanto varia è la personalità dei singoli individui.
LA TERAPIA NATUROPATICA
Il Naturopata, dopo aver afferrato che è lo squilibrio dei 3 sistemi a deviare l’azione invariata della forza vitale innescando i vari meccanismi patologici, si propone di agire assecondando le esigenze naturali dell’organismo, il più possibile parallelamente in ognuno di essi per riequilibrare, sostenere, rinforzare e ripulire.
Per fare questo si avvale per esempio:
- della CHIROTERAPIA capace di riporre le articolazioni vertebrali interessate nella loro giusta posizione, rilassando nello stesso tempo i muscoli e i tessuti circostanti, sbloccando in questo modo l’intoppo dell’ “effetto del tubo di gomma” e dando perciò il presupposto di un funzionamento organico adeguato.
- delle BIOTERAPIE (FITOTERAPIA, OLIGOTERAPIA, ALIMENTAZIONE, ecc.), in grado di cambiare il biochemismo inquinato, disintossicando, sostenendo ed aiutando quindi l’organismo a liberarsi al più presto delle sostanze tossiche, che inducevano funzionamenti anomali.
- di un supporto psicoenergetico, indicando cautamente al paziente quale è il suo problema comportamentale da cui conseguono detti meccanismi patologici e gli offre rimedi (OMEOPATICI, SPAGIRICI, FLORITERAPICI, ecc.) capaci di indurre, qualora il paziente lo voglia, un “comportamento” organico più armonico, conseguente da una presa di coscienza del proprio stato e dalla voglia intrinseca di cambiarlo.
Ed il tutto con delle terapie dolci, atossiche, che non creino all’organismo già debole, ulteriori danni, ma che viceversa lo rafforzino, lo proteggano.
PSCICHE, POSTURA e FUNZIONAMENTO ORGANICO
I tre grandi sistemi che sostengono il nostro essere “UOMO”.
Tutti e tre insieme sono mossi e sostenuti dalla stessa FORZA VITALE. Insieme bisogna curarli.
La MEDICINA NATURALE è allora molto di più che l’uso dell’erbetta priva di effetti collaterali.
NATUROTERAPIA significa curare la NATURA per la NATURA attraverso LA NATURA.
mercoledì 4 ottobre 2023
martedì 3 ottobre 2023
Su quale lato coricarsi preferibilmente ?
La linfa prosciuga a sinistra
Ti corichi dopo un pasto?
Sentiti energico e non stanco dopo aver mangiato
Migliore eliminazione
Migliore funzionalità cardiaca
La milza è sul lato sinistro
lunedì 2 ottobre 2023
domenica 1 ottobre 2023
Il Massaggio MASCELARE CRANIALE e del VISO
è veramente una Metodica unica, relativamente semplice nella sua applicazione e con grandi prospettive di Efficacia...La MASCELLA, come ben si può intuire, rappresenta il SECONDO CARICO che grava sul Corpo, su tutta la Struttura Osseo-Tendino-Muscolare, in particolare sulla Testa e sul Rachide.
Per cui non c'è cura della CERVICALE che non debba essere preceduta da uno sblocco della Mascella. ...E la Zona Cervicale è proprio il "limite" di difficoltà che si incontra nella manipolazione articolare. Nel Corso darò indicazioni utili per superarlo.
Ma non finisce qui: la MASCELLA rappresenta l'accumulo della "Rabbia" e del "Movimento represso o non espresso" dell'intero Organismo e della sua Emotività. Magari la Persona per questo dorme con le Mascelle serrate o digrigna i Denti... Per cui togliere le Tensioni Mascellari significa togliere le Tensioni prima Psicologiche e poi Muscolo-Tendine, perlomeno del Collo e di tutto il Cingolo Scapolare, se non ancora dell'intero Organismo...
La MASCELLARE vale direttamente anche per la Salute dei Denti e dei loro annessi, che a loro volta sono collegati con Organi interni specifici; per cui, come Terapia di Riflesso, diventa indirettamente la cura di FOCUS DENTARI che disturbano la Funzionalità Organica, altrimenti difficilmente curabili...
Il Massaggio MASCELLARE CRANIALE e del VISO:
-agisce proficuamente sui Mal di testa, sui Problemi di Memoria e sulla Lucidità Mentale, sull'Attività Cerebrale e sui problemi Neurologici ad essa collegati, sull'Emicrania, sulle Sinusiti, sull'attivazione dei Cavi Nasali e Frontali;
-sostiene la Capacità Visiva e cura l'Occhio e i problemi della Vista...
-stimola le Funzioni dell'Orecchio interno e cura eventuali disturbi e Ronzii...
-affronta ed equilibra (non per ultimo in quanto ad importanza) la FORZA IN TOTALE del soggetto,
rispettivamente: FISICA, MENTALE ed EMOTIVA; sia in eccesso che in carenza...
Utile pertanto per le persone schizzate sovraccariche di contrazioni e di stimoli, quanto per le persone altamente scariche e debilitate...
È una Metodica che vi piacerà, ne sono certo. Vi attendo tutti a Lezione.
GIOIAeSALUTE
Il Docente: dott. GIUSEPPE IMBRIANI
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venerdì 21 aprile 2023
giovedì 6 aprile 2023
mercoledì 22 marzo 2023