sabato 17 ottobre 2015

VACCINI ...l’immunità di gregge è un concetto privo di ogni fondamento nella realtà dei fatti. Il comunicato stampa del Comilva

Vaccini, il comunicato stampa del Comilva

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Vaccini, il comunicato stampa del Comilva
In questi giorni, in Italia si è fatto molto aspro il dibattito sui vaccini, anche noi di Prima Pagina di YVS abbiamo preso posizione contro la campagna portata avanti dal ministero della salute, che mira a rendere obbligatorie le vaccinazioni. In questa battaglia, siamo solidali con il Comilva, che da anni si batte per fare chiarezza in materia di vaccini, e all’uscita del loro comunicato stampa, abbiamo ritenuto importante rilanciarlo tale e quale, dopo aver chiesto il permesso al presidente Claudio Simion.

Comilva comunicato stampa del 7\10\2015
 LA COPERTURA PROIBITA
È partita l’ennesima aggressione mediatica verso gli obiettori e i danneggiati da vaccino, relegati i primi a persone disinformate, disinteressate, pigre, calcolatrici (e chi più ne ha più ne metta …) e i secondi a fenomeno irrilevante. Scendono in campo i pezzi grossi (IIS, Presidenti di associazioni di categoria …) per riaffermare la priorità delle vaccinazioni sopra ogni cosa e oltre ogni ragionevole dubbio.

Anzi, il dubbio non è proprio concesso: leggiamo infatti che sarebbe “inammissibile che un operatore sanitario pubblico, in scienza e coscienza, possa avanzare dubbi sull’efficacia e sull’opportunità dei vaccini”.

Figuriamoci se i dubbi se li fanno venire i genitori. Sarebbe quindi necessaria “una nuova alleanza tra medici, operatori sanitari, ricercatori e industria per evitare che il patrimonio di salute pubblica conquistato in anni di campagne vaccinali vada disperso”.

La colpa grave è – come sempre – il calo delle coperture vaccinali che, inesorabilmente, scende, tanto da far attivare allarmi per la presunta ricomparsa di malattie “vinte” (dicono costoro …) dai vaccini. L’attivazione allarmistica è tale da sprofondare in un vero e proprio terrorismo mediatico, evocando addirittura “bambini morti di pertosse” … dove? quando? … non si sa … proprio la pertosse, che in recenti studi clinici si dimostra del tutto indifferente ai vaccini. Inutile dire che non vi è ad oggi alcun riscontro di queste notizie così brutalmente diffuse senza alcun senso di responsabilità da parte di persone che, a quanto pare, non hanno nulla a che vedere con la tutela della nostra salute. 
Certe dichiarazioni meriterebbero una seria ed approfondita indagine da parte della magistratura per rilevare importanti profili di reato che non possono essere lasciati correre in modo così banale, proprio perché commessi da persone che hanno grandi responsabilità nella tutela della salute pubblica.

Cari signori, il tempo del terrore è finito: non basta più evocare lo spettro del ritorno di malattie il cui decorso storico ha poco o nulla a che fare con le vaccinazioni. Non basta dire banalmente che la copertura delle vaccinazioni per poliomielite, tetano, difterite ed epatite B è scesa sotto il 95% e poi affermare che sarebbero morti dei bambini per dei casi di pertosse perché sappiamo bene tutti che la copertura vaccinale contro la pertosse è pressoché equivalente (visto che ai bambini viene somministrata sistematicamente l’esavalente) e quindi è del tutto non credibile che per una differenza di frazione percentuale si possa morire di pertosse, senza nessuna epidemia in corso, senza nemmeno l’ombra di casi di polio, difterite, epatite B (neonatale) … “Natura non facit saltus”, lo sappiamo da sempre.

Il tempo delle menzogne è finito: l’immunità di gregge è un concetto privo di ogni fondamento nella realtà dei fatti, non si può affermare l’esistenza dell’immunità di gregge semplicemente in base al paradigma della copertura vaccinale, quando non c’è alcun accertamento sulla reale copertura immunitaria della popolazione, quando sappiamo benissimo che l’eventuale copertura conferita dal vaccino è a scadenza, più o meno ravvicinata e sarebbero necessari teoricamente continui richiami per mantenerla.

Quindi attendiamo con curiosità l’evolversi di questa “terribile situazione” che sarebbe stata causata dall’attività incosciente di associazioni come questa o da personalità in campo medico-legale che hanno avuto l’ardire di farsi venire dei dubbi e che sarebbero impegnate in vere e proprie “campagne denigratorie”.

Non aspetteremo però di vedere cosa partorirà questa “coalizione” fra “medici, operatori sanitari, ricercatori e industria” nell’ormai improcrastinabile nuovo Piano Nazionale per la Prevenzione Vaccinale: sappiamo già quali sono i frutti di questa “poco santa alleanza”. I frutti amari li abbiamo già raccolti e li raccogliamo ogni santo giorno nelle tragedie familiari, in vite spezzate per sempre dalla noncuranza di chi non vuol vedere la realtà del danno da vaccino.

Come sempre noi lavoriamo ogni giorno per far emergere la verità, ci basiamo su fatti concreti, informiamo analizzando con cura ogni fonte di informazione: se cercare la verità e la giustizia significa smascherare l’inganno di qualcuno o di qualche corporazione allora abbiamo raggiunto in parte il nostro scopo.

Come sempre sosteniamo la libera ricerca scientifica: la scienza non è di parte, non esiste un primato, non esiste un prezzo: lo Stato svolga correttamente il suo ruolo di controllo a favore della cittadinanza e dei più deboli invece di finanziare campagne insensate di vaccinazione di massa anche con vaccini sperimentali (HPV, Meningococco B, …). Istituisca finalmente l’anagrafe dei danneggiati da vaccino invece di mandare sistematicamente i suoi funzionari nei processi a condizionare l’esito delle CTU: si faccia finalmente chiarezza sui sistemi di controllo, eliminando ogni profilo reale o presunto di conflitto di interesse.

Senza questa chiarezza e trasparenza nei comportamenti di chi gestisce la salute pubblica, ogni campagna di promozione vaccinale, peraltro scandalosa e priva di ogni fondamento come quella in corso, non sarà più credibile da buona parte della popolazione, oramai stanca dei soliti cliché propinati ossessivamente con cadenza regolare.

Relativamente all’esercizio di comportamenti lesivi della reputazione di questa associazione, la pubblicazione su organi di stampa o media di informazioni false e tendenziose, espressioni denigratorie e diffamatorie verso la stessa e tese a lederne l’immagine riconosciuta e protetta dalla Costituzione, si informa che l’Associazione COMILVA Onlus si riserva di adire da subito l’Autorità Giudiziaria in sede civile e penale, con la richiesta di risarcimento danni per la gravità del pregiudizio arrecato.

Rimini, mercoledì 7 ottobre 2015
Il Presidente del COMILVA
Claudio SIMION
claudio.simion@comilva.org

il link dove troverete la pagina originale: http://comilva.org/comunicato-stampa-3/

lunedì 12 ottobre 2015

Il Tribunale ordina all’Asl le cure “Di Bella”

Il Tribunale di Brindisi ha ordinato all'Asl di Brindisi di somministrare le cure prescritte dal medico curante

 
Una speranza per i malati di tumori che vogliono utilizzare il metodo "Di Bella" è stata offerta dal Tribunale di Brindisi che ha accolto il ricorso di una paziente ammalata di "mieloma multiplo IgAk sintomatico" ed ha ordinato all'Asl di Brindisi di somministrare le cure prescritte dal medico curante della paziente. La signora, che ha 79 anni, è stata assistita legalmente dall'avvocato Antonio Passaro di Mesagne. Il Metodo Di Bella non è alternativo, nell’accezione comune del termine, dei metodi tradizionali ma rappresenta l’integrazione funzionale e la razionale convergenza delle conoscenze medico-scientifiche definitivamente acquisite, e delle emergenti evidenze scientifiche, in una clinica affrancata da inquinamenti politico-finanziari.Il tumore, secondo il metodo, è una deviazione dalla vita normale, per cui occorre riportare le reazioni deviate verso la norma, attraverso il potenziamento di tutti quei mezzi che la Fisiologia considera essenziali per la vita. Il metodo "Di Bella" persegue questo obiettivo attraverso innovative formulazioni. Nel gennaio scorso all'anziana donna, che è di Mesagne, gli è stato diagnosticato, presso la "Casa sollievo della sofferenza" di San Giovanni Rotondo, una grave forma di neoplasia cui sono seguiti, nel febbraio 2015, tre cicli di chemioterapia che, secondo gli esami cui si è sottoposta a donna, non hanno ottenuto risultati apprezzabili. Anzi vi sono stati degli effetti collaterali piuttosto gravi che hanno compromesso la qualità della vita della paziente. Dolori e febbre che sono terminati nel marzo scorso quando la signora ha iniziato la terapia prevista dal metodo "Di Bella".
Un miglioramento che è stato attestato clinicamente con gli esami e le analisi cui l'ammalata si è sottoposta. "Il market tumorale è ritornato nel range della normalità - ha spiegato l'avvocato Passaro - con dolore e qualità della vita migliorati. Il trattamento va continuato per sei mesi altrimenti i risultati conseguiti saranno stati vani". Adesso servono altri mesi di cura che l'ammalata non può più permettersi. La signora per acquistare le cure, infatti, ha speso tutti i suoi risparmi, circa 11 mila euro, e non riesce a fare altro con la pensione. D'altronde deve pur vivere. Ed è a questo punto che il Tribunale di Brindisi, ufficio del Lavoro, ha accolto il ricorso presentato dall'avvocato Passaro per conto della sua assistita.Il giudice Domenico Toti, nella sua ordinanza, ha scritto: "La situazione clinica della signora è indicativa, se non di una regressione della malattia, la situazione anatomica risulta, infatti, sostanzialmente stabilizzata, quantomeno di un obiettivo miglioramento delle condizioni generali, non potendo essere trascurata la notevole riduzione dei fattori di crescita tumorale come si evince non solo dalla documentazione sanitaria ma anche dalla certificazione medica che evidenzia un miglioramento della qualità della vita della paziente, tanto da giustificare, ad avviso dello scrivente, l'emissione di un provvedimento di urgenza". Per tali Motivi il giudice ha ordinato all'Asl di Brindisi di "somministrare gratuitamente alla paziente i farmaci del multi trattamento "Di Bella" per la durata di 12 mesi".  (Fonte)