venerdì 21 settembre 2018

La PsicoFisioGnomica, tra Spirito e Corpo.

La PsicoFisioGnomica, tra Spirito e Corpo.

Molte Culture e Religioni antiche di secoli e millenni hanno riferito allo Spirito le virtù del corpo.
Lo Spirito dà forma e senso al corpo e non come locuzione virtuale, ma come reale "condensazione" materiale dello Spirito Vivente, come emanazione immanente del Divino trascendente.

La Psicofisiognomica nasce come osservazione antropologica sistematica con CASPAR LAVATER nella seconda metà del diciottesimo secolo, seguita da una valutazione più scientifica da CARL HUTER nella seconda metà del diciannovesimo.

"L'energia forma la forma", questo è uno dei postulati primari della Psicofisiognomica, per cui essa individua in ogni forma, sia mimica che strutturale, la confluenza di determinate energie, centripedali e centrifugali, in riferimento al soggetto e al suo "perimetro", nei suoi vari strati macro- e microscopici.

L'energia spirituale (centripedale) incontra l'energia del soggetto (centrifugale) determinando una qualità specifica di forma, sempre e comunque da rapportare al modello precostituito "genere umano", nonché al modello precostituito "personale"; costruendo così la specificità dell'individuo.
Ogni areale corporeo acquista perciò un suo valore significativo psicoenergetico di base, per la graduale e sempre più differenziata manifestazione dello stesso Spirito Vivente.

A tale valore e significato potenziale, psicoenergetico di ogni singolo areale corporeo, si associa, nell'ambito delle esperienze della nostra esistenza, l'energia emozionale più affine, ora come dinamica espressione di vitalità, di amore, di gioia; ora come espressione di sottomissione, di rancore, di tristezza, o di quant'altro affligge l'animo umano.
L'uno è ambrosia, l'altro è veleno per muscoli, giunture, nervi, organi e per tutta l'Esistenza unica personale, chiamata individuo.

Il corpo, da corpo fisico diventa "Corpo Psicoemozionale"


Esempio di determinazione grafica di uno stato d'animo con pochi segni. Dalla figura è inequivocabilmente visibile come il cambiamento di un solo segno possa già indicare uno stato d'animo differente.

Considerando i concetti fondamentali:
- la mimica è la forma di un atteggiamento psicologico e posturale momentaneo,
- la forma un atteggiamento uguale, costante e continuo.

Per lo studio dei singoli areali, la Psicofisiognomica individua alcune divisioni idonee a semplificarne l'analisi generale, per poi differenziarsi sempre più nei dettagli.

1) La prima analisi del "Corpo Psicoemozionale" relaziona:
- Le ossa alle convinzioni.
- I muscoli e tutti i tessuti molli ai pensieri.
- I liquidi corporei alle emozioni.

2) La seconda analisi divide il sistema Corpo Psicoemozionale in 5 gruppi, che qui chiamo Divisioni:

a) Prima Divisioneavanti ↔ dietro:
sul piano sagittale, sulla linea mediana ovvero sulla linea di intersezione tra lo stesso piano sagittale e quello frontale dove:

• la parte anteriore: indica ciò che il soggetto ha davanti, come egli affronta la vita e le situazioni, come egli vede il proprio futuro, come si muove e si pone rispetto agli altri, nonché il grado di apertura rispetto al mondo che lo circonda.
Essa è la parte più intima e ha riferimento alla madre;
• la parte posteriore: .... si rifà a ciò che è stato vissuto e a ciò che quindi abbiamo lasciato nel passato, ci siamo lasciati alle spalle; indica come l'individuo ha vissuto e quanto nel presente pesano quelle esperienze, ovvero come vive il peso delle situazioni e degli intenti non elaborati.
Indica altresì il grado di chiusura del soggetto. Essa è la parte più corazzata del personale ed ha riferimento al padre.

b) Seconda Divisionedestra ↔ sinistra: sul piano frontale sempre all'altezza della linea mediana:
• dove la destra: è la parte Yang, la parte razionale, ed ha riferimento al maschio (all'uomo) al sole, all'azione;
• la sinistra: è la parte Yin, la parte emozionale, energetica, più accogliente, più adattabile, più passiva, ha riferimento alla femmina (alla donna), alla luna, all'intuizione.

c) Terza DivisioneTronco ↔ Arti:
• dove il tronco: rappresenta il personale, privato, intimo.
• gli arti: rappresentano, come una sorta di tentacoli, l'emanazione del personale nel collettivo:
- gli arti superiori: per la capacità di tastare ciò che ci sta intorno e per maneggiare o anche manipolare cose, eventi e persone.
- gli arti inferiori: per la fermezza, la stabilità di posizione del soggetto, la capacità di reggersi sulle proprie convinzioni e di andare avanti per affrontare il futuro.

d) Quarta DivisioneTesta ↔ Corpo:
• dove la testa: rappresenta il mentale, l'idea, il pensiero, la guida;
• il corpo: la realizzazione concreta di quanto proviene dalla testa.

e) Quinta DivisioneSopra ↔ Sotto: tagliando virtualmente, l'unità del Corpo Psicoemozionale con un piano orizzontale all'altezzadel diaframma dove:
• sopra agiscono e fluiscono evolvendo in direzione craniale e involvendo in direzione caudale le energie più sottili quali: il sentimento, l'intellettualità, la moralità, la spiritualità.
Ha riferimento psicologico sulla "coltivazione" del proprio essere personale, sull'acculturamento, sul pensiero elaborato sull'elevazione intellettuale e spirituale;
• sotto agiscono e fluiscono evolvendo in direzione caudale e involvendo in direzione craniale le energie sostanziali, ossia di nutrimento, di emozione, di procreazione, di bisogni essenziali, di forza bruta e primordiale.
Ha riferimento psicologico sull'organico, sulla presa di posizione, sulla radicatezza, sul terreno, sul concreto, sul razionale.

3) La terza analisi divide il sistema in 3 caratteri, chiamati Naturali: naturale alimentare, naturale sensibile, naturale di movimento.
il naturale alimentare sarà rotondeggiante nella sua forma, colmo, magari rigonfio di liquidi e di carne. Ha troppi pensieri (carne), poco elaborati ("troppa carne a cuocere"), molte emozioni cumulate e non vissute (liquidi in ristagno). Carattere tendente al passivo, lento sia nell'agire che nel suo metabolismo, ma anche accomodante, accogliente. . Fa pensare alla "mammona"- nutrice, che partecipa di tutte le vicissitudini dei propri cari, e nulla fa mancare ai propri figli. Vive del passato.
Il naturale sensibile avrà aspetto delicato con lineamenti fini, dolci e lisci, quasi assenza di rughe. Equilibrato nella struttura tra massa ossea e massa carnosa, senza rigonfiamenti e senza spigoli. È una persona sensibile al proprio mondo interiore ed esteriore, non è in grado di trattenere il vissuto in pensieri (carne) o emozioni (liquidi). I movimenti sono ponderati e ritmici.
La sensibilità esasperata può manifestarsi in ipersensibilità magari con allergia o con nervosismo e tensione. Vive del presente.
Il naturale di movimento sarà di aspetto muscoloso, agile, teso, con viso e corpo squadrato e spigoloso. Avrà lineamenti marcati con molte rughe di espressione. Carattere determinato, proiettato verso un traguardo, verso un fine. Tutto il suo corpo esprime attività, dinamismo. Il suo metabolismo tende a consumare. Stress, iperattività e iperfunzione, sopraggiungeranno se esaspera le sue qualità. Vive del futuro.
Ovviamente sono più che rari i naturali puri, per cui più naturali possono coesistere in una stessa personalità, differenziata appunto, dal prevalere di uno sull'altro.
Tale prevalenza soggettiva, determinando una individualità irripetibile nella molteplicità dei caratteri, può essere ulteriormente analizzata rispetto all'armonia delle proporzioni.
Può esserci quindi un naturale armonico o un naturale disarmonico, a seconda delle proporzioni delle singole parti di un areale (per esempio le singole parti del naso oppure il naso o/e gli occhi, con la bocca) o di più grandi areali fra loro (per esempio le gambe con il torso); senza ovviamente dimenticare che si tratta sempre e comunque di una personale valutazione, più o meno oggettivabile.
Maestri e Mastri di pittura, scultura e architettura hanno affermato che quanto più le proporzioni del corpo o dell'oggetto si orientano alla "Sezione Aurea"o "Divina Proporzione", tanto più la forma emanerà armonia, stabilità e bellezza.

Nell'analisi Psicofisiognomica differenziata del più piccolo areale, tali informazioni si incontrano per cercare di dare una definizione analitica, più particolareggiata ed esatta possibile.
Con la premessa rimarcata che l'osservazione è sempre solo opinabile, per mezzo della Psicofisiognomica, l'esperto potrà avere dei riferimenti utili che aggiungerà ad elementi dettati da altri metodi di indagine, oppure eventualmente dalla diagnosi scientifica; nel tentativo di comprensione più completa, globale del disturbo, con conseguente migliore risultato dell'atto curativo.
Per una analisi Psicofisiognomica plausibile, ogni segno è da inserire nel quadro del soggetto esaminato; significativo non è tanto il singolo segno, bensì il rapporto tra i vari segni.
Una siffatta analisi, seppur notevolmente indicativa della personalità, non può e non deve essere considerata assoluta, ma potrà essere usata come linea guida nell'intento di migliorare la comprensione della persona e delle sue necessità.

Una volta individuata la personalità base, la Psicofisiognomica ci permette di perfezionare la nostra indagine dando valore psicoemozionale alle carenze, agli eccessi, ai disturbi fisiologici, ai criteri di statica e di postura e alle singole patologieorganiche o strutturali.
È così che nell'approccio NATUROPATICO diagnostico e terapeutico, sia manuale che di somministrazione, la funzione si combina indissolubilmente alla psicoemotività ed essa all'energia, al mentale che dirige e guida.
Quel "mentale" che non è da confinare nel sistema nervoso, ma è invece artefice dell'attività individuale di ogni singola cellula, di ogni singolo tessuto, di ogni organo, di ogni unità sistematica, e altresì denominatore comune dell'intero "sistema persona".

Qualsivoglia azione curativa meccanica, seppur altrimenti efficace, non potrà avere valore completo, non potrà essere duratura se non trascende dal corporeo per approdare alla sfera Psicoemozionale e da essa alla Spirituale.

Per il NATUROPATA ogni azione grezza dovrà essere accompagnata o seguita da una sottile.
- L'Osteopatia e la Chiropratica meccanica diventa così: PsicoArtroDinamica;
- l'Azione Manuale Rilassante: Percezione;
- il Massaggio Riflessoggeno o Zonale: Sensibilizzazione;
- ogni Cura: Consapevolezza.

Tratto dal libro "NATUROPATIA Scienza e Trascendenza" di giuseppeImbriani

lunedì 17 settembre 2018

BIOETICA e SALUTE - Il Comportamento -

Il Comportamento: 

Elisir di SALUTE o promotore di malanni





La SALUTE per l' O.M.S.:
Equilibrio fisico, psichico, sociale ed ambientale

Il termine "Comportamento", non solo etimologicamente, fa già rima prima con Portamento e poi con Postura e Atteggiamento; sennonché la ricchezza del linguaggio non permette che la definizione di una parola si esaurisca ad un solo significato. 
Per cui significati primari si sovrappongono e si intrecciano a modi di dire nonché ad altri significati, ritenuti secondari magari appunto soltanto per l'uso corrente che se ne fa.
Col termine "Postura", nel suo significato primario, si delinea quindi un portamento statico-dinamico dal punto di vista fisico, dell'apparato locomotorio.
Col termine "Atteggiamento" si descrive invece un portamento statico-dinamico atto a esprimere, rappresentare, ostentare, posare, dimostrare o anche recitare un comportamento.
Il "Com-portamento" a sua volta è portamento esprimente emozione, sia in maniera conscia che inconscia; nei confronti di se stessi, dei propri simili, del proprio ambiente.
L' "E-mozione" poi, di certo, è un movimento pressante che induce ad assumere una posizione ben precisa nei confronti di cose e persone o anche nei confronti di se stessi.
Tale "Posizione", evidentemente fisica, psicoemotiva e morale, varia, da rigida e contratta, di discredito, di repulsione e di freddezza; a flessibile ed accogliente, di com-mozione, di partecipazione e di calore umano; passando da una neutra, insipida, flaccida e di assoluta indifferenza.
L' E-mozione che muove e com-muove produce sentimento e ri-sentimento con un forte richiamo alla coerenza.
Ed è proprio la "Coerenza" di azione tra coscienza e conoscenza, tra volere ed agire che determina il carattere di un individuo.
Il termine "Carattere", dal suo canto, forte o debole che sia, individua una qualità variabile di stabilità statico-dinamica o di sicurezza psicoemozionale, comportamentale, di rango, di livello e di rapporto sociale, nonché una certa emanazione empatica che chiamiamo carisma.
Il "Carisma", per suo conto, è ben strutturato da certezze (o fede) e rigor d'essere.

Se a dette qualità strutturali, su questo buon terreno già reso fertile e preparato da una buona dose di sentimenti dolci, quali amorevolezza e cordialità, seminiamo una altrettanto buona quantità di moralità e spiritualità, e lasciamo ancora irradiare dal sole vivificante della coerenza, germoglierebbe l'UOMO auspicabile.
Il Portamento di costui crescerebbe in carisma e luminosità, in senso etico.
L' "Etica del suo com-portamento" sostiene più disinvolto e flessibile il suo portamento, in quanto alla struttura del rigor d'essere e stata aggiunta coerentemente la dolcezza del cuore, un ingrediente davvero supremo.
È il traguardo auspicabile per una nuova era di convivenza.


"Mens sana in corpore sano", è un'espressione oramai di uso e consumo comune, ma nella società odierna chi ne coglie veramente l'insegnamento ??
Purtroppo ci "nutriamo" continuamente di veleni esogeni ed endogeni, così che alla normale graduale corruttibilità del nostro organismo aggiungiamo sostanze tossiche e psicotossiche.
Ciò da una parte con un comportamento alimentare ed ambientale orientato all'immissione sconfinata di sostanze tossiche, all'utilizzo sconsiderato delle risorse, nonché ad un uso/abuso di nutrienti e di irritanti.
Dall'altra con un comportamento psicoemozionale propenso ad una ricerca crescente di eccitazione adrenalinica, basata sulla paura e sull'orrore, nonché al confronto con le endotossine generate da rancore, rabbia, odio, tristezza, sensi di colpa, o quant'atro inibisce o supersprona il sistema neurovegetativo ed ormonale, inquina il metabolismo, deviando svariate funzioni organiche.
Oltretutto da una deflessione statica, dovuta ad un trauma oppure ad un comportamento posturale dettato dallo stato d'animo, può scaturire una compressione meccanica di apparati organici, vasi, nervi o radici nervose.
Il processo di stasi o di ipermovimento irrita e inquina il metabolismo locale dei tessuti, per cui si crea anche qui il presupposto di una deviazione funzionale, il terreno per l'insediamento microbico e dunque la malattia.
Onori dunque alla definizione di Salute da parte dell'O.M.S .
La salute è veramente Equilibrio fisico, psichico, sociale ed ambientale; così che essa diventa una robusta costruzione, consolidata nella sua struttura da una ulteriore forza che, seppur proveniente dal trascendentale, stabilizza la vita biologica, riduce all'essenziale la corruttibilità fisica e mentale, forma il portamento.
Tale forza è la "Carica Interiore" che nasce e cresce dal Comportamento Etico
Con l'Etica la salute da un diritto costituzionale, diventa un diritto e un dovere morale.

In CONCLUSIONE
Attraverso i nessi etimologici e le correlazioni psicosomatiche ho inteso tracciare un percorso di interrelazione che unifica realmente le varie manifestazioni del creato, dietro la medesima regia del Supremo Creatore.
La Bioetica, se non si vuole rischiare di applicarla solo in maniera pragmatica alla scienza, alla medicina, all'ambiente, alla morale umana, deve inquadrare direttamente la necessità che l'Animo, la Virtù, l'Etica di ogni individuo si evolva nel Comportamento, non solo specifico, ma globale.
È proprio da tale evoluzione che è determinato il declino o l'elevazione del genere umano e del singolo individuo.
D'altronde il comportamento è in diretta relazione con tutti gli altri aspetti del modello precostituito "persona": statico, funzionale organico, psicoemotivo e spirituale.
Esso è altresì la diretta correlazione attraverso la quale " l'essenza partecipa all'essere divino ed assoluto " (San Tommaso d'Aquino).
Culture antiche ci suggeriscono che gestire la propria vita in consapevolezza e coerenza, ovvero sensibilizzarsi alla reazione al piccolo impulso, significa allontanare gli eventi dagli estremi, mantenere l'armonia nell'"equilibrio oscillante" per non dover essere sottoposti ad impatti forti e cruenti.
L'Etica naturale, costruita con la propria Virtù, dovrebbe guidare ogni Comportamento della società e dell'individuo.
Questa è la chiave del nostro riscatto spirituale; questo è, nel suo piccolo, il grande impegno professionale del NATUROPATA.

In una comunità:
più si è lontani da Dio 
e più leggi occorrono per governarla,
meno si è lontani da Dio 
e le poche leggi occorrenti si avvicinano sempre più all'unica legge dell'Amore.

Tratto dal libro "NATUROPATIA Scienza e Trascendenza" di giuseppeImbriani