Lo Yoga è una disciplina interna che utilizza specifiche posture del corpo, in forma statica o dinamica, chiamate “Asana”. Queste posizioni lavorano sulle fasce muscolari, sulle articolazioni, specialmente le articolazioni della colonna vertebrale, sui plessi nervosi e, alcune di esse, creano differenti pressioni sul liquido cerebrospinale per attivare specifiche aree cerebrali e ghiandole associate. Tutte le posizioni invertite, per esempio, creano una differente pressione a livello del cervello e una maggiore irrorazione del sangue. A livello più sottile, questo significa andare a lavorare sui Vortici Energetici che ci costituiscono (Chakra) promuovendo dei movimenti di carica e di scarica degli stessi.
I Chakra infatti hanno sempre, specie quelli detti Magni o Principali, una corrispondente biologica in Plessi Nervosi e Ghiandole che traducono segnali energetici più sottili in componenti bioelettriche (flusso nervoso) e biochimiche (ormoni e mediatori cellulari).
In generale siamo abituati a pensare a un corpo fisico a cui appartiene un campo bioplasmico, o Aura, in realtà è l’esatto contrario, è il corpo energetico sottile (che è parte della nostra Essenza) che contiene un corpo fisico.
Le azioni che facciamo possono avere delle ripercussioni in differenti livelli del nostro essere che vanno dalla parte più propriamente chimica-fisica, alla parte più sottile energetica. Il differente risultato della nostra pratica dipende principalmente da due fattori: la scelta della tecnica utilizzata per la specifica finalità che ci siamo posti, e lo stato interno con cui si lavora.
Lo “stato interno” è il luogo reale dove presiede la nostra coscienza in quel dato momento: è nei basso fondi della falsa personalità, o è in un luogo più alto, già vicino all’Essenza?
Una sessione di Yoga è in realtà un circuito che dovrebbe convogliare le energie che scorrono nelle Nadi (Canali Energetici) in specifici Vortici e in una sequenza tale da produrre dei corretti collegamenti tra gli stessi. Questi corretti collegamenti hanno da riferirsi sia alla situazione specifica del singolo soggetto, come condizione e costituzione, sia alla situazione generale del gruppo, che , nel lavoro insieme, diventa un’unità energetica, sia alle condizioni energetiche esterne.
Ad esempio già solo il ciclo lunare crea profondi mutamenti a livello di liquido cerebrale, di ritmo respiratorio, di fluidi corporei e ormonali. La luna è come una potente elettrocalamita che crea un’alternanza di polarità nel suo movimento lungo i gradi dello zodiaco, al ritmo, circa, di un grado ogni due ore. Il movimento della Luna influenza il ritmo respiratorio delle due narici. E’ bene sottolineare che le due narici sono lo sbocco esterno dei due canali Ida e Pingala, che corrono laterali al canale midollare.
Lo stesso ritmo giorno/notte ha profonde influenze sulla produzione di ormoni e sul movimento energetico all’interno della struttura umana. La ghiandola Pineale, tanto importante negli stati trascendentali, e collegata con quello che normalmente viene identificato come “Settimo Chakra”, è un vero e proprio sensore della alternanza di Luce e Buio .
Questo, e moltissimi altri fattori, devono essere considerati quando si pratica Yoga. Essendo le influenze molteplici, l’insegnante deve scegliere, di volta in volta, su e con cosa voler lavorare, per raggiungere lo specifico scopo che si è prefissato.
L’interazione con Energie Ambientali, Naturali, dà un “quid” in più che permette nella giusta miscelazione dei vari fattori cosmici e umani, di creare una reale opportunità di contatto con la propria parte essenziale. La natura, e le sue forze, così profondamente essenziali, con una corretta interrelazione, portano gradualmente l’individuo verso la sua parte essenziale.
Ad esempio, uno scambio energetico con un albero, meglio ancora con un albero di una specie molto compatibile con le energie degli Esseri Umani, porta il praticante, attraverso una specifica Asana, ad un potenziamento della qualità della sua energia vitale e ad un contatto tra l’Essenza Umana e quella dell’albero con una reciproca armonizzazione.
Considerando tutto quanto detto sopra, lo Yoga BPE è di fondamentale rilevanza, essendo uno strumento, una disciplina, estremamente adatta all’essere umano occidentale moderno. Preservato e sistematizzato dal Dott. Livio Vinardi, lo Yoga Biopsicoenergetico è una sintesi di antiche sapienze le cui origini vanno dalle popolazioni Maia e Incas, dell’america precolombiana, a contaminazioni egizie e indiane.
Una sintesi unica, assolutamente autentica, di “Lavoro in se stessi”. In cui ciascun allievo giunge a una sequenza di esercizi specifici alla sua struttura energetica profonda e arcaica.
Ad Otranto, dal 01 al 09 Settembre 2012, si lavorerà con lo Yoga BPE, l’Hatha Yoga e il contatto con le forze sottili della Natura, per produrre un cambiamento e una maggiore consapevolezza a coloro che vogliano conoscere e praticare. Il Lavoro Interno attraverso la disciplina dello Yoga, deve portare, con la pratica e il tempo, una progressiva armonizzazione tra le varie componenti dell’individuo: dalla parte più grossolana, fisico-chimica a quella più energetica, fino a quella spirituale.
Cinzia Lippolis- Associazione Anahata/Yoga BPE
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