Il
Tribunale di Lecce ha condannato l’Asl locale a rimborsare le spese sostenute
da una paziente per la terapia Di Bella. Secondo il giudice, la cura si era
rivelata insostituibile e benefica.
E’ trascorso ormai molto tempo da
quando, negli Novanta, in Italia, imperversava il dibattito sulla tanto
discussa cura
Di Bella, bocciata nel ’98. Eppure, oggi, mentre
nel nostro Paese non si fa altro che parlare di un altro controverso metodo,Stamina, la terapia messa a punto dal dottor Luigi Di Bella
torna a far parlare di sé.
Il giudice del Lavoro del Tribunale di Lecce, infatti, ha ordinato all’Asl la somministrazione gratuita della cura per una
paziente malata di tumore rilevando come “la terapia ufficialmente
riconosciuta “sia stata inefficace nel caso” di una donna, mentre il
metodo Di Bella “oltre
che notevoli benefici di tipo soggettivo, ha prodotto anche un miglioramento
obiettivo e iconografico”.
A nulla valgono dunque le preoccupazioni
del mondo scientifico in merito. Con la sentenza notificata il 28 gennaio
scorso, il giudice del tribunale pugliese, Francesca Costa, ha condannato
ugualmente la Asl a rimborsare la donna con25mila euro, ovvero le spese sostenute per la terapia Di
Bella. Per il magistrato, infatti, “dagli ultimi documenti emerge una
situazione clinica in cui accanto ad una progressione di malattia sono evidenti
riduzioni e addirittura la scomparsa di alcune lesioni con un miglioramento
rispetto al periodo pre-trattamento che rende il trattamento stesso insostituibile“.
fonte: http://curiosity2013.altervista.org/il-tribunale-di-lecce-ordina-la-cura-di-bella-gratis-produce-notevoli-benefici/
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