Coronavirus, la storia
vi giudicherà. La lettera di un medico
di Massimo Fioranelli
Credo che ormai le parole non
servano più, in un giorno in cui avremmo dovuto essere felici: Pasqua 2020, con
i nostri affetti più cari, con le nostre memorie nel cuore, ci ritroviamo soli
e disperati.
Ci assale il sapore della
sconfitta. La mia generazione di uomini, di medici ha fallito.
Consegnamo ai nostri figli un
mondo peggiore di come lo abbiamo ereditato. Non siamo riusciti a contrastare
una falsa concezione della scienza, una deriva scientista contraria
alla natura dell’uomo e dell’ambiente in cui vive.
Una storia iniziata con l’assurda
legge sui vaccini; una vera e propria arma terapeutica efficace quanto
dannosa quando non usata con discrezione, senso critico, moderazione,
discernimento.
Sostenuta da un sistema informativo di
parte, medioevale, soggiogato, dipendente, violento, terrorizzato da ogni
minimo dissenso.
Non siamo riusciti ad opporci
a questa visione della medicina, non con la forza con cui avremmo dovuto.
Hanno vinto le visioni
dei Burioni, Lo Palco, Villani, Ricciardi,
Lorenzin, Grillo, Speranza,
rappresentanti di un paradigma che ha sottoposto la nostra popolazione al più
grande ESPERIMENTO BIOLOGICO MAI TESTATO SU ESSERI UMANI IGNARI, che si sono
inconsapevolmente fidati dell’immagine di un sistema sanitario protettivo, la
cui unica colpa è stata quella di non aver saputo discernere tra gli operatori
sanitari che sono quotidianamente al loro fianco ed una sistema politico-burocratico al servizio dei grandi interessi economici.
Non siamo riusciti ad opporci all’esasperazione del concetto
della chimica come unica forma di terapia per l’essere umano.
Metodicamente ogni giorno
hanno attaccato, deriso, sbeffeggiato tutto ciò che rappresentavano le terapia
complementari, le tecniche di guarigione millenarie innocue, sostenibili.
Hanno goduto quando sono stati
radiati medici che dissentivano
dalle loro visioni limitate, mortificato
intelligenze, distrutto carriere.
Noi abbiamo avuto paura di perdere le nostre comodità, i
nostri agi acquisiti, il nostro flusso quotidiano di lavoro, gli interessi
personali; quindi siamo stati complici.
Non siamo riusciti a
contrastare una classe politica che ha fatto vincere concorsi a primari senza titoli in base ad un clientelismo sfrenato e che oggi
occupano le corsie di cliniche private in deroga ad una legge sull’extramoenia
che non hanno mai avuto il coraggio di completare.
Hanno mortificato intelligenze, distrutto
il futuro di giovani brillanti, non hanno tenuto conto di alcun criterio meritocratico; hanno pensato a sistemare parenti, amici,
compagni di partito, secondo criteri clientelari che hanno illuminato le scelte
amministrative di questo Paese.
Non siamo riusciti ad opporci alla distruzione
dell’ambiente in nome del profitto.
Abbiamo permesso di riempire il nostro paese di ripetitori a microonde senza nessuno studio preventivo sulla
sicurezza biologica.
Continuano ad impiantare antenne e
tagliare alberi di nascosto, di notte, anche durante questa catastrofe
sociale.
Ricadrà sulla loro ma anche sulla nostra
coscienza un enorme carico di sofferenza che deliberatamente o
involontariamente abbiamo indotto.
Ci siamo fatti togliere la libertà,
i valori essenziali della nostra
civiltà, abbiamo consentito che compromettessero il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti in nome di un
positivismo disumano, dall’alto della loro sprezzante, insulsa ed ipotetica
supremazia culturale.
Avete posto un intera società in
gabbia ed adesso non sapete come farla uscire, perché tutta la vostra
inconsistente scienza non ha saputo trovare un rimedio a questo dramma che avete
provocato.
La rappresentazione di tutto
questo è l’immagine di un ministro della
Salute pallido, balbuziente, inerme, improvvido, impreparato politicamente,
umanamente, soggiogato dai suoi direttori generali, che vagheggia un ipotetico vaccino prima di porre fine a quest’assurda
tragedia; la più grande illusione del
sistema sanitario moderno.
Un comitato tecnico
scientifico costituito prevalentemente di burocrati
e supportato da tutte quelle figure che hanno contribuito a questa
catastrofe sociale e sanitaria.
A voi ed a noi la
responsabilità di tutto questo; ma le sofferenze che avete indotto non
scompariranno nell’anonima dimenticanza tipica di questo paese.
Qui state giocando con ciò che
abbiamo di più prezioso: la vita, la salute, il futuro dei nostri figli, la
nostra libertà.
Non mi riferisco alla politica, ormai succube ed appiattita,
ma al mio mondo della MEDICINA: abbiate un sussulto di DIGNITÀ,
restate in silenzio,
liberate questa popolazione,
fatevi da parte in nome di un bene superiore, di una società democratica
che i nostri padri ci hanno consegnato dopo lunghe e lunghe sofferenze.
LASCIATE CHE LE MIGLIORI MENTI DI QUESTO GRANDE PAESE possano prenderne le redini
prima che il disastro sia completo.
LA STORIA VI GIUDICHERÀ, ci giudicherà, senza un minimo di indulgenza.
Medico, Professo
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