La mela chiodata aiuta nelle carenze di ferro
Il ferro è uno dei
minerali più difficili da assimilare.
Esso lotta continuamente con elementi
ingeriti mediante altri cibi, come i fitati di cui sono ricchi i legumi,
che interferiscono con il suo assorbimento.
Anche gli integratori tradizionali sono
poco funzionali, poiché il ferro sciolto, ossia non legato a nessun altro
acido/vitamina, viene assimilato difficilmente e se ne corre in direttissima
verso il wc!
Un buon modo per assimilare il ferro è,
invece, la vitamina C, grande coadiuvante per l’assorbimento:
condire della cicoria, dell’insalata o dei
carciofi con il limone aiuta il ferro a entrare in circolo del nostro
organismo.
Un altro escamotage antichissimo è la mela chiodata
Una mela con dentro tre chiodi:
importantissima la scelta dei chiodi
medesimi.
Si infilzano i tre chiodi nella mela, dopo averli sterilizzati bollendoli in acqua per almeno 20 minuti, si lasciano lì per 24 ore.
Trascorso questo tempo si tolgono e si
mangia la mela.
Essa avrà un sapore di ferro al limite del
sopportabile!
Per un sapore più gradevole si potrà frullare
con del latte di riso e miele.
Per coloro che avranno accertato una
effettiva carenza di ferro, è sufficiente assumere 1 mela chiodata 1 volta al
mese, NON DI PIÙ, altrimenti si va in eccesso!
Perché la mela?
La mela contiene l’acido malico che
accoglie il ferro e lo elabora in modo tale da renderlo digeribile e
soprattutto assimilabile dal nostro organismo.
Vale la pena provare, è un antico metodo
che arriva dal Medioevo e da Paracelso,
molto usato dalla tradizione popolare, dalle nostre nonne.
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