sabato 22 marzo 2014

Microrganismi effettivi


Microrganismi effettivi e loro utilizzo

 Batteri. La sola parola induce a pensar subito ad un qualcosa che infesta il nostro organismo in modo devastante, ad un manipolo di microrganismi dannosi, da sconfiggere con ogni mezzo. 
Eppure non è sempre così; come in tutti gli aspetti dell’Universo, in cui vige la dualità, anche in questo caso vi è una duplice valenza: difatti all’interno dell’organismo umano e non solo, “abitano” sia i buoni che i cattivi batteri, ed è importante mantenerli in equilibrio, in modo che i cattivi non possano predominare sui buoni.

Nello specifico farò riferimento ad alcuni microrganismi, denominati “effettivi” dal suo inventore, un microbiologo e agricoltore giapponese, il quale ha dichiarato: “nel mondo dei microrganismi c’è soltanto una manciata di batteri cattivi. 
Del resto ci sono anche soltanto pochi batteri buoni. I microrganismi da lui inventati e definiti batteri”diplomatici”, alleandosi con i batteri più forti, ne influenzano anche il comportamento: difatti se posti in maggioranza, essi trasformerebbero le funzioni degenerative di altri gruppi di batteri, in funzioni rigenerative e antiossidanti, per cui una combinazione di circa 80 microrganismi sarebbe in grado di decomporre la materia organica in modo da “promuovere la vita”. 
I microrganismi effettivi sono sostanzialmente una miscela di batteri della fotosintesi, batteri dell’acido lattico e lieviti; essi si impiegano diluiti in varie percentuali, in una soluzione acquosa, in base al loro utilizzo. 
 Ma anche in molte altre forme. Difatti sono pensati non soltanto per le pulizie di casa, per il bucato, per purificare l’aria dall’inquinamento elettromagnetico; quando attivati, tali microrganismi sarebbero anche in grado di depurare le acque ed alimentare la forza rigeneratrice del terreno. 

 Ne sa qualcosa la permacoltura

Inoltre i sistemi di moltiplicazione della combinazione di microrganismi effettivi sono utilizzati per il compostaggio dei terreni che praticano coltivazione biologica e nella preparazione di fanghi attivi per grandi volumi d’acqua. 
Con la loro immissione nel terreno verrebbe, nel primo caso, stimolata un’attività biologica a catena sugli organismi viventi e sulle piante del terreno in questione, con effetti sulla produzione di nutrienti, e di stimolazione vegetativa, diminuendo in tal modo la proliferazione di parassiti. 
Nel secondo caso, utilizzati per la depurazione di terreni inquinati, trasformerebbero acque reflue in acque bianche, avviando la trasformazione da terreni degradati (sabbiosi, argillosi o salmastri) in terreni fertili. 

Il loro impiego riguarda anche la cosmesi e l’alimentazione 

 Sono utili alla pelle, per cicatrizzare ferite, per la pulizia dei denti e persino per curare problemi intestinali. Dal momento che sono composti principalmente da acidi lattici, lieviti e fermenti, risultano utili in ambito alimentare laddove si richiede la fermentazione, ad esempio nei formaggi. 

Dunque chi li ha provati li ritiene realmente efficaci, soprattutto per la concimazione dell’orto, dei vasi e del giardino. 
La teoria del loro inventore è però non ben vista dalla comunità scientifica, anche se in Asia e in molte altre parti del mondo è utilizzata quotidianamente e con reali benefici. 
Ben venga se tutto ciò può servire ad allontanare il pericolo rappresentato da pesticidi chimici e fertilizzanti artificiali. 
 In aggiunta, i microrganismi effettivi si sono rivelati efficaci nella cura del sistema immunitario. 

Se questo sistema è in grado di sostituire più che degnamente tutti i vari sistemi ancora impiegati nella detersione e cura della persona, dell’ambiente domestico e non, nella coltivazione e nella depurazione delle acque, allora possiamo sperare in un vicino futuro in cui l’intero ecosistema, non più oppresso dai “veleni” che, quotidianamente, mettiamo in circolo, saprà restituirci solo il meglio. 

Un saluto a tutti coloro che hanno avuto modo di leggere questo articolo con lo stesso interesse con il quale io ho appreso tali nozioni. 

Iolanda Guarnieri.

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