LA VOCE DI ALTRI ESPERTI:
mercoledì 21 ottobre 2015
sabato 17 ottobre 2015
VACCINI ...l’immunità di gregge è un concetto privo di ogni fondamento nella realtà dei fatti. Il comunicato stampa del Comilva
Vaccini, il comunicato stampa del Comilva

Vaccini, il comunicato stampa del Comilva
In questi giorni, in Italia si è fatto molto aspro il dibattito sui
vaccini, anche noi di Prima Pagina di YVS abbiamo preso posizione contro
la campagna portata avanti dal ministero della salute, che mira a
rendere obbligatorie le vaccinazioni. In questa battaglia, siamo
solidali con il Comilva, che da anni si batte per fare chiarezza in
materia di vaccini, e all’uscita del loro comunicato stampa, abbiamo
ritenuto importante rilanciarlo tale e quale, dopo aver chiesto il
permesso al presidente Claudio Simion.
Comilva comunicato stampa del 7\10\2015
LA COPERTURA PROIBITA
È partita l’ennesima aggressione mediatica verso gli obiettori e i
danneggiati da vaccino, relegati i primi a persone disinformate,
disinteressate, pigre, calcolatrici (e chi più ne ha più ne metta …) e i
secondi a fenomeno irrilevante. Scendono in campo i pezzi grossi (IIS,
Presidenti di associazioni di categoria …) per riaffermare la priorità
delle vaccinazioni sopra ogni cosa e oltre ogni ragionevole dubbio.
Anzi, il dubbio non è proprio concesso: leggiamo infatti che sarebbe
“inammissibile che un operatore sanitario pubblico, in scienza e
coscienza, possa avanzare dubbi sull’efficacia e sull’opportunità dei
vaccini”.
Figuriamoci se i dubbi se li fanno venire i genitori. Sarebbe quindi
necessaria “una nuova alleanza tra medici, operatori sanitari,
ricercatori e industria per evitare che il patrimonio di salute pubblica
conquistato in anni di campagne vaccinali vada disperso”.
La colpa grave è – come sempre – il calo delle coperture vaccinali
che, inesorabilmente, scende, tanto da far attivare allarmi per la
presunta ricomparsa di malattie “vinte” (dicono costoro …) dai vaccini.
L’attivazione allarmistica è tale da sprofondare in un vero e proprio
terrorismo mediatico, evocando addirittura “bambini morti di pertosse” …
dove? quando? … non si sa … proprio la pertosse, che in recenti studi
clinici si dimostra del tutto indifferente ai vaccini. Inutile dire che
non vi è ad oggi alcun riscontro di queste notizie così brutalmente
diffuse senza alcun senso di responsabilità da parte di persone che, a
quanto pare, non hanno nulla a che vedere con la tutela della nostra
salute.
Certe dichiarazioni meriterebbero una seria ed approfondita
indagine da parte della magistratura per rilevare importanti profili di
reato che non possono essere lasciati correre in modo così banale,
proprio perché commessi da persone che hanno grandi responsabilità nella
tutela della salute pubblica.
Cari signori, il tempo del terrore è finito: non basta più evocare lo
spettro del ritorno di malattie il cui decorso storico ha poco o nulla a
che fare con le vaccinazioni. Non basta dire banalmente che la
copertura delle vaccinazioni per poliomielite, tetano, difterite ed
epatite B è scesa sotto il 95% e poi affermare che sarebbero morti dei
bambini per dei casi di pertosse perché sappiamo bene tutti che la
copertura vaccinale contro la pertosse è pressoché equivalente (visto
che ai bambini viene somministrata sistematicamente l’esavalente) e
quindi è del tutto non credibile che per una differenza di frazione
percentuale si possa morire di pertosse, senza nessuna epidemia in
corso, senza nemmeno l’ombra di casi di polio, difterite, epatite B
(neonatale) … “Natura non facit saltus”, lo sappiamo da sempre.
Il tempo delle menzogne è finito: l’immunità di gregge è un concetto
privo di ogni fondamento nella realtà dei fatti, non si può affermare
l’esistenza dell’immunità di gregge semplicemente in base al paradigma
della copertura vaccinale, quando non c’è alcun accertamento sulla reale
copertura immunitaria della popolazione, quando sappiamo benissimo che
l’eventuale copertura conferita dal vaccino è a scadenza, più o meno
ravvicinata e sarebbero necessari teoricamente continui richiami per
mantenerla.
Quindi attendiamo con curiosità l’evolversi di questa “terribile
situazione” che sarebbe stata causata dall’attività incosciente di
associazioni come questa o da personalità in campo medico-legale che
hanno avuto l’ardire di farsi venire dei dubbi e che sarebbero impegnate
in vere e proprie “campagne denigratorie”.
Non aspetteremo però di vedere cosa partorirà questa “coalizione” fra
“medici, operatori sanitari, ricercatori e industria” nell’ormai
improcrastinabile nuovo Piano Nazionale per la Prevenzione Vaccinale:
sappiamo già quali sono i frutti di questa “poco santa alleanza”. I
frutti amari li abbiamo già raccolti e li raccogliamo ogni santo giorno
nelle tragedie familiari, in vite spezzate per sempre dalla noncuranza
di chi non vuol vedere la realtà del danno da vaccino.
Come sempre noi lavoriamo ogni giorno per far emergere la verità, ci
basiamo su fatti concreti, informiamo analizzando con cura ogni fonte di
informazione: se cercare la verità e la giustizia significa
smascherare l’inganno di qualcuno o di qualche corporazione allora
abbiamo raggiunto in parte il nostro scopo.
Come sempre sosteniamo la libera ricerca scientifica: la scienza non è
di parte, non esiste un primato, non esiste un prezzo: lo Stato svolga
correttamente il suo ruolo di controllo a favore della cittadinanza e
dei più deboli invece di finanziare campagne insensate di vaccinazione
di massa anche con vaccini sperimentali (HPV, Meningococco B, …).
Istituisca finalmente l’anagrafe dei danneggiati da vaccino invece di
mandare sistematicamente i suoi funzionari nei processi a condizionare
l’esito delle CTU: si faccia finalmente chiarezza sui sistemi di
controllo, eliminando ogni profilo reale o presunto di conflitto di
interesse.
Senza questa chiarezza e trasparenza nei comportamenti di chi
gestisce la salute pubblica, ogni campagna di promozione vaccinale,
peraltro scandalosa e priva di ogni fondamento come quella in corso, non
sarà più credibile da buona parte della popolazione, oramai stanca dei
soliti cliché propinati ossessivamente con cadenza regolare.
Relativamente all’esercizio di comportamenti lesivi della reputazione
di questa associazione, la pubblicazione su organi di stampa o media di
informazioni false e tendenziose, espressioni denigratorie e
diffamatorie verso la stessa e tese a lederne l’immagine riconosciuta e
protetta dalla Costituzione, si informa che l’Associazione COMILVA Onlus
si riserva di adire da subito l’Autorità Giudiziaria in sede civile e
penale, con la richiesta di risarcimento danni per la gravità del
pregiudizio arrecato.
Il Presidente del COMILVA
Claudio SIMION
claudio.simion@comilva.org
il link dove troverete la pagina originale: http://comilva.org/comunicato-stampa-3/
lunedì 12 ottobre 2015
Il Tribunale ordina all’Asl le cure “Di Bella”
Il Tribunale di Brindisi ha ordinato all'Asl di Brindisi di somministrare le cure prescritte dal medico curante
Una speranza per i malati di tumori che vogliono utilizzare il metodo "Di Bella" è stata offerta dal Tribunale di Brindisi che ha accolto il ricorso di una paziente ammalata di "mieloma multiplo IgAk sintomatico" ed ha ordinato all'Asl di Brindisi
di somministrare le cure prescritte dal medico curante della paziente.
La signora, che ha 79 anni, è stata assistita legalmente dall'avvocato Antonio Passaro di Mesagne.
Il Metodo Di Bella non è alternativo, nell’accezione comune del
termine, dei metodi tradizionali ma rappresenta l’integrazione
funzionale e la razionale convergenza delle conoscenze
medico-scientifiche definitivamente acquisite, e delle emergenti
evidenze scientifiche, in una clinica affrancata da inquinamenti
politico-finanziari.Il tumore, secondo il metodo, è una deviazione dalla
vita normale, per cui occorre riportare le reazioni deviate verso la
norma, attraverso il potenziamento di tutti quei mezzi che la Fisiologia
considera essenziali per la vita. Il metodo "Di Bella" persegue questo
obiettivo attraverso innovative formulazioni. Nel gennaio scorso
all'anziana donna, che è di Mesagne, gli è stato diagnosticato, presso
la "Casa sollievo della sofferenza" di San Giovanni Rotondo, una grave
forma di neoplasia cui sono seguiti, nel febbraio 2015, tre cicli di
chemioterapia che, secondo gli esami cui si è sottoposta a donna, non
hanno ottenuto risultati apprezzabili. Anzi vi sono stati degli effetti
collaterali piuttosto gravi che hanno compromesso la qualità della vita
della paziente. Dolori e febbre che sono terminati nel marzo scorso
quando la signora ha iniziato la terapia prevista dal metodo "Di Bella".
Un miglioramento che è stato attestato clinicamente con gli esami e le analisi cui l'ammalata si è sottoposta.
"Il market tumorale è ritornato nel range della normalità - ha spiegato
l'avvocato Passaro - con dolore e qualità della vita migliorati. Il
trattamento va continuato per sei mesi altrimenti i risultati conseguiti
saranno stati vani". Adesso servono altri mesi di cura che l'ammalata
non può più permettersi. La signora per acquistare le cure, infatti, ha
speso tutti i suoi risparmi, circa 11 mila euro, e non riesce a fare
altro con la pensione. D'altronde deve pur vivere. Ed è a questo punto
che il Tribunale di Brindisi, ufficio del Lavoro, ha accolto il ricorso
presentato dall'avvocato Passaro per conto della sua assistita.Il
giudice Domenico Toti, nella sua ordinanza, ha scritto: "La situazione
clinica della signora è indicativa, se non di una regressione della
malattia, la situazione anatomica risulta, infatti, sostanzialmente
stabilizzata, quantomeno di un obiettivo miglioramento delle condizioni
generali, non potendo essere trascurata la notevole riduzione dei
fattori di crescita tumorale come si evince non solo dalla
documentazione sanitaria ma anche dalla certificazione medica che
evidenzia un miglioramento della qualità della vita della paziente,
tanto da giustificare, ad avviso dello scrivente, l'emissione di un
provvedimento di urgenza". Per tali Motivi il giudice ha ordinato
all'Asl di Brindisi di "somministrare gratuitamente alla paziente i
farmaci del multi trattamento "Di Bella" per la durata di 12 mesi". (Fonte)
venerdì 2 ottobre 2015
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