Vaccini, il comunicato stampa del Comilva
Vaccini, il comunicato stampa del Comilva
In questi giorni, in Italia si è fatto molto aspro il dibattito sui
vaccini, anche noi di Prima Pagina di YVS abbiamo preso posizione contro
la campagna portata avanti dal ministero della salute, che mira a
rendere obbligatorie le vaccinazioni. In questa battaglia, siamo
solidali con il Comilva, che da anni si batte per fare chiarezza in
materia di vaccini, e all’uscita del loro comunicato stampa, abbiamo
ritenuto importante rilanciarlo tale e quale, dopo aver chiesto il
permesso al presidente Claudio Simion.
Comilva comunicato stampa del 7\10\2015
LA COPERTURA PROIBITA
È partita l’ennesima aggressione mediatica verso gli obiettori e i
danneggiati da vaccino, relegati i primi a persone disinformate,
disinteressate, pigre, calcolatrici (e chi più ne ha più ne metta …) e i
secondi a fenomeno irrilevante. Scendono in campo i pezzi grossi (IIS,
Presidenti di associazioni di categoria …) per riaffermare la priorità
delle vaccinazioni sopra ogni cosa e oltre ogni ragionevole dubbio.
Anzi, il dubbio non è proprio concesso: leggiamo infatti che sarebbe
“inammissibile che un operatore sanitario pubblico, in scienza e
coscienza, possa avanzare dubbi sull’efficacia e sull’opportunità dei
vaccini”.
Figuriamoci se i dubbi se li fanno venire i genitori. Sarebbe quindi
necessaria “una nuova alleanza tra medici, operatori sanitari,
ricercatori e industria per evitare che il patrimonio di salute pubblica
conquistato in anni di campagne vaccinali vada disperso”.
La colpa grave è – come sempre – il calo delle coperture vaccinali
che, inesorabilmente, scende, tanto da far attivare allarmi per la
presunta ricomparsa di malattie “vinte” (dicono costoro …) dai vaccini.
L’attivazione allarmistica è tale da sprofondare in un vero e proprio
terrorismo mediatico, evocando addirittura “bambini morti di pertosse” …
dove? quando? … non si sa … proprio la pertosse, che in recenti studi
clinici si dimostra del tutto indifferente ai vaccini. Inutile dire che
non vi è ad oggi alcun riscontro di queste notizie così brutalmente
diffuse senza alcun senso di responsabilità da parte di persone che, a
quanto pare, non hanno nulla a che vedere con la tutela della nostra
salute.
Certe dichiarazioni meriterebbero una seria ed approfondita
indagine da parte della magistratura per rilevare importanti profili di
reato che non possono essere lasciati correre in modo così banale,
proprio perché commessi da persone che hanno grandi responsabilità nella
tutela della salute pubblica.
Cari signori, il tempo del terrore è finito: non basta più evocare lo
spettro del ritorno di malattie il cui decorso storico ha poco o nulla a
che fare con le vaccinazioni. Non basta dire banalmente che la
copertura delle vaccinazioni per poliomielite, tetano, difterite ed
epatite B è scesa sotto il 95% e poi affermare che sarebbero morti dei
bambini per dei casi di pertosse perché sappiamo bene tutti che la
copertura vaccinale contro la pertosse è pressoché equivalente (visto
che ai bambini viene somministrata sistematicamente l’esavalente) e
quindi è del tutto non credibile che per una differenza di frazione
percentuale si possa morire di pertosse, senza nessuna epidemia in
corso, senza nemmeno l’ombra di casi di polio, difterite, epatite B
(neonatale) … “Natura non facit saltus”, lo sappiamo da sempre.
Il tempo delle menzogne è finito: l’immunità di gregge è un concetto
privo di ogni fondamento nella realtà dei fatti, non si può affermare
l’esistenza dell’immunità di gregge semplicemente in base al paradigma
della copertura vaccinale, quando non c’è alcun accertamento sulla reale
copertura immunitaria della popolazione, quando sappiamo benissimo che
l’eventuale copertura conferita dal vaccino è a scadenza, più o meno
ravvicinata e sarebbero necessari teoricamente continui richiami per
mantenerla.
Quindi attendiamo con curiosità l’evolversi di questa “terribile
situazione” che sarebbe stata causata dall’attività incosciente di
associazioni come questa o da personalità in campo medico-legale che
hanno avuto l’ardire di farsi venire dei dubbi e che sarebbero impegnate
in vere e proprie “campagne denigratorie”.
Non aspetteremo però di vedere cosa partorirà questa “coalizione” fra
“medici, operatori sanitari, ricercatori e industria” nell’ormai
improcrastinabile nuovo Piano Nazionale per la Prevenzione Vaccinale:
sappiamo già quali sono i frutti di questa “poco santa alleanza”. I
frutti amari li abbiamo già raccolti e li raccogliamo ogni santo giorno
nelle tragedie familiari, in vite spezzate per sempre dalla noncuranza
di chi non vuol vedere la realtà del danno da vaccino.
Come sempre noi lavoriamo ogni giorno per far emergere la verità, ci
basiamo su fatti concreti, informiamo analizzando con cura ogni fonte di
informazione: se cercare la verità e la giustizia significa
smascherare l’inganno di qualcuno o di qualche corporazione allora
abbiamo raggiunto in parte il nostro scopo.
Come sempre sosteniamo la libera ricerca scientifica: la scienza non è
di parte, non esiste un primato, non esiste un prezzo: lo Stato svolga
correttamente il suo ruolo di controllo a favore della cittadinanza e
dei più deboli invece di finanziare campagne insensate di vaccinazione
di massa anche con vaccini sperimentali (HPV, Meningococco B, …).
Istituisca finalmente l’anagrafe dei danneggiati da vaccino invece di
mandare sistematicamente i suoi funzionari nei processi a condizionare
l’esito delle CTU: si faccia finalmente chiarezza sui sistemi di
controllo, eliminando ogni profilo reale o presunto di conflitto di
interesse.
Senza questa chiarezza e trasparenza nei comportamenti di chi
gestisce la salute pubblica, ogni campagna di promozione vaccinale,
peraltro scandalosa e priva di ogni fondamento come quella in corso, non
sarà più credibile da buona parte della popolazione, oramai stanca dei
soliti cliché propinati ossessivamente con cadenza regolare.
Relativamente all’esercizio di comportamenti lesivi della reputazione
di questa associazione, la pubblicazione su organi di stampa o media di
informazioni false e tendenziose, espressioni denigratorie e
diffamatorie verso la stessa e tese a lederne l’immagine riconosciuta e
protetta dalla Costituzione, si informa che l’Associazione COMILVA Onlus
si riserva di adire da subito l’Autorità Giudiziaria in sede civile e
penale, con la richiesta di risarcimento danni per la gravità del
pregiudizio arrecato.
Il Presidente del COMILVA
Claudio SIMION
claudio.simion@comilva.org
il link dove troverete la pagina originale: http://comilva.org/comunicato-stampa-3/
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