giovedì 30 gennaio 2014

Vaccini cancerogeni ai militari: condannato Ministero della Sanità


28 gennaio 2014. 

La somministrazione errata di un vaccino può causare cancro. 

È quanto ha stabilito il Tribunale di Ferrara decidendo che la famiglia dell’alpino Francesco Finessi, morto a 22 anni nel 2002, deve essere indennizzata.

Il verdetto certo non riporta in vita il giovane, ma può almeno restituire dignità alla sua famiglia che ha portato avanti una battaglia decennale contro ministeri e case farmaceutiche per mostrare la buona salute e la robustezza di cui godeva il ragazzo prima della somministrazione di una serie di vaccini con tempi e modalità sbagliate.
Gli errori nella somministrazione hanno portato il suo sistema immunitario al collasso fino a causargli una malattia mortale.

È la prima sentenza che riconosce un nesso di causalità tra il cancro e le vaccinazioni fatte con tempi, modalità e controlli inadeguati.

La sentenza di condanna in primo grado al Ministero della Salute è per la morte del ventiduenne per un linfoma non Hodgkin, l’avvocato Francesco Terrulli ritiene che l’indennizzo ammonti a circa 150mila euro.

Francesco Finessi fu sottoposto durante il servizio militari ad una serie di vaccini troppo ravvicinati nel tempo (come viene documentato sia dal libretto vaccinale che dalle relazioni di esperti).
Con la condanna, il giudice Alessandra De Curtis crea un precedente atteso dai tanti che non avevano mai visto collegare i due eventi, ma che ne erano certi.
Il caso è iniziato tempo fa dopo un’inchiesta di Repubblica dalla quale sono successivamente scaturite diverse interrogazioni parlamentari che hanno portato al cambiamento dei protocolli vaccinali di parte delle forze armate.

La madre del ragazzo, Santa Passaniti, spiega che “dopo più di 10 anni di battaglie e tanti, troppi ragazzi morti, tanti silenzi, dopo essere stati messi ai margini, addirittura minacciati, finalmente arriva una giustizia nella quale abbiamo sempre sperato.

Ma questo non basta, avremo pace solamente quando anche il medico militare che ha somministrato i vaccini a mio figlio e ad altri sarà condannato”.

Scritto da: Genny Sangiovanni  28 gennaio 2014 in Attualità, Cronaca, News

Via| repubblica.it


DIRITTOeSALUTE informa.  www.dirittoesalute.it



“Tumore Legato Al Vaccino fatto Durante Il Militare”: 

Ministero Salute Condannato


Continua a leggere su Il Fatto Quotidiano link articolo
Il ministero della Salute condannato dal Tribunale di Ferrara che, per la prima volta in Italia, ha riconosciuto un nesso di causalità tra il tumore e i vaccini fatti durante il servizio militare di leva. Dopo 10 anni di battaglie giudiziarie, la famiglia di Francesco Finessi, alpino di 22 anni di Codigoro morto nel 2002 per un linfoma non Hodgkin, sarà risarcita. Il giudiceAlessandra De Curtis ha stabilito che i vaccini sono stati somministrati ‘macroscopicamente’ in modo sbagliato dai medici. “Ora questa sentenza storica – spiega l’avvocato Francesco Ferruli di Martinafranca che ha assistito la famiglia assieme al collega di Ferrara Antonio Boldrini – potrà essere applicata a tanti altri casi analoghi. E’ un segnale di giustizia e sancisce un principio: non a caso ho appena parlato con altri militari che forti di questo pronunciamento, inoltreranno le proprie richieste”.
Raggiante la mamma, Santa Passaniti: “Tutti i nostri sforzi sono stati ripagati da questa sentenza che ha riconosciuto i danni da vaccino, come abbiamo sempre sostenuto: ora la nostra causa potrà aiutare tanti altri, visto che sono statipiù di tremila i militari morti e malati che non hanno mai messo un piede all’estero in missioni militari (dunque non soggetti a radiazioni di armamenti con uranio impoverito, ndr). I soldi? A noi, me, mio marito e mio figlio, non interessa il lato economico, in dieci anni abbiamo speso molto di più per cause, perizie, viaggi e ricerche di ciò che verrà risarcito”.
A novembre il processo penale per il caso Finessi si era concluso davanti al tribunale di Belluno con la condanna a tre anni di Nicola Marchetti, ufficiale medico del 16/o reggimento Alpini di stanza alla caserma Salsa, per falso ideologico e falso materiale commessi da pubblico ufficiale in atti pubblici, per alcune visite mai effettuate sui soldati a lui affidati. In particolare, l’indagine metteva in relazione le mancate visite e un vaccino anti-tifo somministrato due volte a Finessi. Erano stati il quotidiano Repubblica e poi il sitoRepubblica.it per primi ad occuparsi di questi casi. Dall’inchiesta giornalistica scaturirono diverse interrogazioni parlamentari, il cambiamento dei protocolli vaccinali di parte delle forze armate e anche la costituzione di diverse commissioni parlamentari.

DIRITTOeSALUTE informa.  www.dirittoesalute.it

Nessun commento:

Posta un commento

Scrivi che Ti passa per il Cuore ...